Citazione:
Originalmente inviato da favonio Ciao Claudio:
Hai ragione , (come al solito). Avevo confuso scrivendo a memoria un 20% che è in effetti il valore di moltiplicazione per la semplice proiezione a 35°. La formula proposta da Drela moltiplica per il coseno al quadrato. Un ricalcolo più preciso viene da un Excel che allego e porta in effetti un aumento del 49% Cavolo!
Non trovavo più l’articolo che tu hai ripescato e che studierò con più attenzione per capire perché tanta differenza.
Intanto posto una analisi che feci a suo tempo sull’Allegro di Drela.
C’è da dire che in effetti Lui adotta un K 0.26 che è la metà di quello riportato in letteratura per i veleggiatori F3B di buona memoria. Ma adotta anche un generoso verticale.
Enrico Gallazzi in effetti diceva che fatta un’analisi con il Crocco ci portavamo dietro un paracadute più che uno stabilizzatore.
Certo che se adottiamo un k 0,4 o 0,5 possiamo anche permetterci di prendere la proiezione o l’ombra che si voglia con un abbondante margine di stabilità. ..... |
Ciao Favonio,
Ragione.... diciamo che ho trovato l'articolo con google, l'ho letto e ho cercato di interpretarlo, anche con qualche svista data l'ora tarda
Avendolo riletto e poi guardando il tuo foglio di calcolo che lo rispecchia... sono tuttora un po' perplesso.
Ho fatto molti alianti da termica e ho sempre usato la "proiezione" sia per dimensionare, sia per calcolare il K senza particolari problemi.
Mi viene da ripensare al Lonk Pike del 2006 con piani a V
https://www.baronerosso.it/forum/aer...tml#post649888
Il modello era derivato da un Pike Superior coda a V comprato usato e provato così com'era... non riuscivo assolutamente a pilotarlo, specie in distanza dove non ci vedo molto.
Allora lo avevo misurato e, rilevando un K troppo basso per i miei gusti, avevo rifatto la fusoliera allungandola e ottenendo un modello molto più facile da far volare in termica (almeno per me che sono orbo e non ho pollici rapidi da videogioco).
Nel fare i conti avevo dimensionato sia il K originale sia quello finale a fuso allungata di 20 cm con la semplice proiezione del V.
L'originale in proiezione dava una risultante di circa 0,4, ma, ricalcolandola con il sistema Drela, verrebbe 0,316
Rifatto era 0,5, ma con il calcolo "Drela" verrebbe solo 0,395
Certo che se Drela usa quei valori, cioè maggiora del 21% la proiezione... e poi lo decurta nei calcoli del K di coda, allora certo che può volare anche un modello con un K di 0,26 calcolato in quel modo
Poi il comportamneto legato al K è anche legato al profilo e alla dimensione del modello: con profili a basso Cm0, anche una coda piccolina soffre poco.
Però, ritornando al sistema Drela, quel che mi lascia più perplesso è che più volte abbiamo montato la stessa ala su fuso o travi di coda diversi con timoni ora a V ora a croce sempre con il dimensionamento basato sulla proiezione e, per quel che mi risulta... il comportamento del V con pari proiezione era pressochè analogo al timone convenzionale
Questo, però, per lo più su modelli da termica e con un dimensionamento del timone non "minimale" con K (calcolati con la proiezione) di 0,45-0,5.
Si potrebbe fare un'ipotesi
Può darsi che il sistema Drela sia un must nel momento in cui si usino timoni con un K minimissimo per ridurre al max le dimensioni dei timoni come si tendeva spesso a fare a fine anni 90-inizio 2000 (infatti lo scritto del link
Charles River Radio Controllers - Quick V-Tail Sizing è proprio del 2000).
Alla fine di tutti i conti risulta poi solo una cosa... che il K minimo poi è meno minimo usando un V col calcolo di Drela che ti costringe a farlo un po' più grande della proiezione
Se guardiamo i design attuali, mi pare che l'approccio dal 2000 ad oggi sia cambiato e i K usati in questi anni negli F5J-F5J sono ben maggiori di quelli del Pike Superior dei primi anni 2000, come già si era predetto dopo la verifica in volo del Long Pike. Questo è avvenuto anche grazie all'affinamento delle tecniche costruttive/materiali di questi ultimi anni che permettono di fare alianti da 4 metri stupendi al carico alare minimo FAI... quindi un timone appena più grande pesa pochissimo di più e non è un problema.
Non avendone per le mani non sono certo, ma, avendone ricavato le misure dai disegni pubblicati online, mi pare che anche i V degli ultimi F5J con relative fuso lunghe diano K "proiettati" nell'ordine di 0,5, circa come i timoni convenzionali dei medesimi modelli.
Quindi?
Magari qualcuno addentro alle vicende potrebbbe aggiungere qualcosa o formulare altre ipotesi
p.s. questo discorso non esula del tutto dal tema in quanto la pilotabilità in virata del modello dipende anche dalla sua stabilità sul beccheggio che facilita la conduzione.
Per tornare del tutto in topic, il mio parere è che un buon pilotaggio in termica deve prevedere un controllo costante sui 3 assi, e, in caso di modelli con il variabile potrebbe non essere disdicevole il quarto asse.
Sono totalmente concorde con quanto scrive Rover, cioè che la cosa più importante sia stare nella termica, non importa come: ogni modello con relativo settaggio avrà un suo modo di volare che dovremo sfruttare al meglio, magari aiutandoci con miscelazioni varie che riducano il lavoro dei pollici.
Però, se si vuole tenere la spirale in certe situazioni, l'uso appropriato del direzionale credo sia un must irrinunciabile.
Saluti a tutti