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Vecchio 21 febbraio 20, 19:25   #26 (permalink)  Top
Angelo
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Non mi sembri un principiante ma, se non ricordo male, in una vite l'unico comando che garantisce sempre un risultato è il quota a picchiare, ...

Io volo da 2 anni.
Faccio però parte di un gruppo di super esperti e al nostro campo si vola solo con alianti.
Per cui è facile apprendere.
Ho preso quel modello proprio per sperimentare il volo di modelli altamente performanti.
Ho già fatto esperienza con gli alianti ordinari (un paio tipo F3j da 3,2m e da 3,50 e un discus 2 da 4,5 m).
Gli F5j hanno un rendimento maggiore, sono più lenti, sono molto tolleranti in termini di baricentro. per questo motivo ci si può divertire a sperimentare una messa a punto ottimale per elevare il più possibile il rendimento.

Quanto allo stallo, ho approfondito l'argomento tramite un vecchio manuale di Volo scritto da un bravo istruttore. L'argomento era trattato molto bene e confermo che ribadiva che, per uscire dallo stallo, bisognava picchiare e agire di pedale (cioè di deriva). Non bisogna toccare gli alettoni e spiegava molto bene il perchè.
In sostanza, provo a riassumere in pochi punti quello che c'era scritto in 4-5 capitoli.
- Ogni profilo ha una incidenza oltre il quale stalla.
- Quando si vira di alettoni, in pratica si varia l'angolo di incidenza del profilo, cioè le due ali hanno incidenze opposte (una aumenta, l'altra diminuisce).
- quando un aliante si trova in virata, succede che l'angolo di incidenza rispetto al vento apparente aumenta (indipendentemente dagli alettoni).
- Inoltre l'ala interna sta peggio perchè diminuisce di velocità.
- Se, a causa della bassa velocità, l'aliante tende a cadere all'interno e noi tentiamo di virare in senso contrario con gli alettoni, succede che l'alettone interno si abbassa, aumentando ancora di più l'angolo di incidenza.
- a questo punto se eri già in condizioni critiche (bassa velocità), succede che quel tentativo di controvirare con gli alettoni provocano lo stallo dell'ala interna (per l'aumento del'incidenza relativa al vento apparente) con conseguente caduta in vite che, oltretutto, si autoalimenta (cioè se non si fa niente, l'aliante non esce dalla vite).
Per questo motivo occorre picchiare per aumentare la velocità e controvirare ma solo di alettoni.
Faceva notare poi che lo stallo non è una semplice diminuzione di portanza, ma una caduta vera e propria con accelerazione g.
Contrariamente a quello che si crede l'autore mostrava che lo stallo si può verificare anche a velocità sostenute (bisogna sempre ragionare in termini di incidenza del vento apparente (non di velocità rispetto al terreno).
E' un manuale molto istruttivo (scaricabile gratuitamente da internet). Se interessa, vado a cercarlo e vi indico titolo e autore, sono 300 pagine, ma istruttive.
Lo stallo d'ala è sempre stata la causa principale di morte dei piloti di alianti.
Pare che si verifichi all'improvviso, senza preavviso.

Nel nostro caso, anche in presenza di piccolo stallo, l'aliante si riprende subito perchè il peso alare e bassissimo (stiamo parlando di 1,5 kg per un aliante lungo 3,85 m).
Ciao a tutti

Ultima modifica di Angelo : 21 febbraio 20 alle ore 19:33
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