[QUOTE=Edima;5156899]Mi scuso se approfitto della discussione di Paolo Vettorazzo per esporre quanto sopra e chiedo al Moderatore di aprire eventualmente un altro topic dedicato esclusivamente alla costruzione di ali descritta da Paolo Dapporto. Visto l’argomento mi aspetto in una grande frequentazione!
Ciao Paolo, ho letto il tuo articolo con molto interesse e non posso che farti i miei complimenti. Come forse sai un tempo costruivo le mie ali con un sistema del tutto simile, per fare un’ala, dime di taglio comprese, ci impiegavo 30 – 35 ore. Le mie ali, per F1E, F3J e veleggiatori elettrici erano costruite attorno ad un classico longherone con anime in polistirolo da 15 o 30 kg/mq e “pelli” in vetro o kevlar, usavo il sottovuoto e il classico sacco il polietilene. Tra il 1984 e il 1989 di carboweave da 55 neanche a parlarne! Ciao Mauri….a costruire l’ala in vetro e poli ho cominciato negli anni 70….all’epoca delle gare di F3F, per poi passare all’ala degli F5B.
Allora c’era solo il vetro o meglio era di facile reperibilità. Ho ancora un’ala dell’epoca e la tengo come un bel ricordo, anche perché ci ho vinto un CI F3F.
Oggi sono migliorate le resine e specialmente il mercato offre tanti materiali con tante grammature diverse e c’è da divertirsi con le scelte e le prove. Esistono anche materiali sostitutivi del poli che vedo usare dai produttori di F5 dell’Est e che non trovo in Italia, ma la cosa comunque non mi interessa perché io mi diverto a realizzare l’ala con materiali semplici e specialmente con sistemi che ne velocizzino al massimo la costruzione…metterci molte ore a realizzare un modello non mi attira.
Ora, se posso, vorrei approfittare della tua disponibilità per chiederti o puntualizzare alcune cose, forse troppe, abbi pazienza!
Al tempo, su ali da volo libero da 35 - 40 dmq per 2,4 m di apertura, ebbi problemi con le baionette tonde da 5 sia in carbonio che in vetro, tanto che dovetti escogitare diversi tipi di costruzione delle stesse non ultimo l’inserimento nella struttura delle stesse di fili di acciaio armonico. Ora leggo che su ali da 3,8 metri usi baionette solo da 6 e non posso che domandarmi come fanno a reggere. Diciamo che è stata una scelta dettata da considerazioni verificate costruendo ali per i modelli indoo
La mia conclusione è che i modelli che si costruiscono siano spesso super dimensionati. Lo sforzo a cui è soggetta l’ala allontanandosi dal centro cala rapidamente (vedi il diagramma della portanza) e dove vi sono le baionette da 6 mm lo sforzo è retto benissimo.
Non mi si è mai rotta una baionetta da 6 nei miei modelli….non so che altro dirti a giustificazione della scelta.
Ho iniziato ad usare le 8 mm per poi passare alla 6 , con una riduzione veramente drastica. La scelta la ho fatta anche per avere la possibilità di usare una baionetta diritta che si incorporasse nello spessore dell’ala.
Riguardo al peso dell’ala finita devo però spezzare una lancia a favore del sottovuoto, in quanto permette di risparmiare del peso in fase di laminazione. Per il rivestimento delle mie ali da volo libero usavo a seconda dei casi vetro o kevlar da 45 a trama dritta impregnato con uguale peso di resina e induritore, poi sopra posavo vetro da 27 diagonale senza aggiungere altra resina, il sottovuoto provvedeva ad impregnare quest’ultimo strato. Con questo sistema per impregnare 0,72 grammi di tessuti (0,45 + 0,27) impiegavo solo 0,45 grammi di resina. Su un’ala da 40 dmq risparmiavo 21 grammi di resina. Il peso delle mie ali si aggirava a seconda della tipologia di modello tra 4,5 e 7 gr/dmq
[COLOR="blue"]Il peso delle mie ali oggi si aggira fra i 6 e i 6,5 gr /dmq con rivestimento sia in vetro che in carbonio. Naturalmente la rigidità del carbonio rispetto al vetro è impagabile. La quantità di resina che viene incorporata è mediamente 1,10/1,20 il peso della pelle.
Il valore, per la semplicità dell’operazione e per la velocità di realizzazione per me è ottimo.
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