Citazione:
Originalmente inviato da Minestrone Puoi schematizzare il circuitino? |
Dunque, caro Minestr... scusa non ci riesco, ma d'altronde non so il tuo vero nome.
Ci ho pensato un po', ma poi mi sono detto che se anche c'è una sola persona interessata, lo scopo ultimo del forum è la circolazione delle informazioni. Poco importa che ci siano stati più di 400 contatti e nessun intervento: evidentemente molti si sentono Carlo Cracco quando gli chiedono come si fanno due uova al tegamino
Pertanto, anche se sono ultra-ignorante in materia, condivido quel pochissimo che ho sperimentato con modesti tentativi a bassissimo costo, dal momento per me che il modellismo è un hobby che come primo requisito deve avere l'economicità - i soldi non crescono sugli alberi
Ho disassemblato un paio di servi da 9gr di marche infime recuperando solo il circuito con annesse spinetta e potenziometro e rimuovendo il case, gli ingranaggi e il motorino.
Se poi si ha un servo con gli ingranaggi rotti ancor meglio, il costo è veramente zero
Ho poi acquistato su eBay un paio di schede relais Arduino che costano circa un euro l'una, migliore la seconda perché con un ponticello si può avere lo stesso effetto del comando "reverse" sul tx del radiocomando
https://www.ebay.it/itm/1pcs-5V-1-Ch...72.m2749.l2649
Per il collegamento vado a memoria, perché oramai è tutto inglobato nel termoretraibile. Nella foto sono accesi sia il led verde di alimentazione che quello rosso di chiusura relais.
Qui si vede il condernsatore aggiunto:
Ecco lo schemino, disegnato rigorosamente a mano:
L'alimentazione (+) e (-) della scheda relais è parallela al PCB del servo; si possono interrompere i fili della spinetta e ricavare in loco le derivazioni, oppure sfruttare le saldature del PCB come punto di partenza per le coppie di cavetti.
Ho sperimentato entrambe le soluzioni.
Della coppia di cavetti che andavano al motorino del servo ho utilizzato solo il positivo, collegato all'ingresso segnale della scheda relais.
Per evitare "sfarfallamenti" (in verità riscontrati solo su una delle due schede) ho inserito in parallelo fra segnale e massa della scheda relais un condensatore elettrolitico 22 microfarad 63V.
La soglia di intervento viene stabilita ruotando il potenziometrino: ho realizzato questo ambaradan per alimentare la candela glow quando il regime motore scende sotto un certo livello (regolabile a terra tramite il potenziometro suddetto).
Il relais è dichiarato 10A, considerando che è... cinese spero che almeno i 4/5 A della candela li regga
Dimenticavo: l'alimentazione della candela non è fornita da una cella NiCd o NiMh, ma da una seconda batteria di bordo, una piccola LiPo dedicata a 2 servizi secondari: l'onboard glow driver e i 2 servi dei carrelli retrattili (rigorosamente meccanici: quelli ho a casa e quelli continuo ad usare... a costo zero).
Per i servi carrelli e la scheda relais la LiPo è ridotta da un vecchio UBEC 6V, per l'alimentazione candela uso un convertitore DC-DC (altra schedina da 1 euro presa su eBay ) regolato a 1,5V
https://www.ebay.it/itm/2PCS-5A-DC-D...72.m2749.l2649
Ovviamente, trattandosi di cineserie economiche la defaillance può essere sempre in agguato, da qui la seconda batteria: se va in corto qualcosa o si impuntano i carrelli si scarica la LiPo, senza interferire col pacco Eneloop che alimenta l'Rx.
Il tutto è smistato da una minicentralina passiva autocostruita che separa segnali e alimentazioni: per i servo gas e servo carburazione regolabile in volo è fornita dall'Eneloop, mentre per il sistema dell'onboard glow driver e i carreli retrattili dalla LiPo.
In realtà si tratta solo della parte sx del PCB in foto (la dx doveva essere dedicata ad altre cose ma poi ci ho ripensato

)
Al banco tutto funziona perfettamente, bisognerà vedere in volo...
Spero di aver soddisfatto la tua curiosità, da parte mia mi ritengo più che soddisfatto: come diceva il buon Ridenti "Non so quanto il modellismo mi abbia fatto spendere, ma so quanto mi ha fatto risparmiare" perché la forma mentis di risolvere problematiche in maniera semplice ed economica si trasferisce poi alla vita di tutti i giorni... inclinazione caratteriale che il "pappaprontista" raramente possiede.
Andrea