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Data registr.: 31-01-2013 Residenza: brindisi
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Bentornato Massimo. Un saluto ad Alessandro. Un saluto a tutti. Siccome sto procedendo in tutta calma, ne sta venendo su una specie di Diario della Costruzione che tutto sommato ritengo possa far piacere ai più interessati alla categoria, oltre che a me che ho tanto piacere ad esporne le fasi e a raccogliere eventuali suggerimenti. Mi preparo tutti i testi e le foto di notte, tanto dormo poco.
Naturalmente siamo ancora alla coda, perché una cosa è assemblarne la struttura, e altra cosa poi completarla con rinforzi, raccordi, cerniere, staffe di fissaggio e predisposizione dei comandi.
Sicuramente la coda è una delle parti laboriose, comprende anche parti in movimento.
Una parte laboriosa è sempre il comando delle parti mobili, considerato che non farò più modelli con un solo semipiano mobile, ma sempre doppio, e considerato che non ho ancora approcciato la soluzione del piano tutto mobile, che invece dal prossimo voglio proprio fare, perché è chiaro che elimina alla radice tutte le complicazioni di settaggio sul diedro longitudinale. In effetti io ho avuto tanti anni fa un motoaliante col piano tutto mobile (era il Cortina della BMI) ed era fantastico volare nelle tante condizioni diverse preoccupandomi semplicemente del trim.
Per le parti mobili, orizzontali e verticali, uso unire bordo uscita parte fissa e bordo entrata parte mobile con del biadesivo, lungo la mezzeria, ben distante dai bordi altrimenti darà fastidio nella carteggiatura. Così bloccati ben centrati i due longheroni, ti permettono di fare il montaggio e la carteggiatura come fossero un blocco unico, dandoti allineamento nella continuità del profilo.
Per il comando parte mobile elevatore nel tempo ho messo a punto un sistema molto furbo che consente di accoppiare le due parti mobili senza patemi di disallineamenti. Faccio uno spezzone di acciaio piegato a C (1 mm sui piccoli e 2 mm sui grandi) rivestito sui tre lati da spezzoni di guaina plastica in cui scorre facilmente ma con precisione senza giochi.
Il lato lungo lo incollo nel longherone su cui faccio un piccolo intacco per accoglierlo, e i due lati corti li faccio finire adiacenti alla centina di radice della parte mobile. Azzerate le due superfici, è facile incollare i tubetti sulle centine con qualche goccia di ciano, ottenendo perfetto azzeramento.
Rimosse le due parti mobili, la C rimane fissa nel piano di coda, e alle due parti mobili rimosse si rinforza con spezzoni di balsa l’incollaggio definitivo dei tubetti, rimasti in perfetta posizione. Attenzione a non far colare assolutamente colla dentro ai tubetti. Le due parti mobili sono adesso ancora facilmente rimovibili, per la ricopertura e poi per l’incollaggio definitivo delle cerniere, e conservano fino alla fine grazie al tubetto centratore il perfetto allineamento reciproco. Nel caso del KL61, che ha la ricopertura centrale molto estesa, ho dovuto realizzare le ancorine di comando in zona interna, saldando a stagno preventivamente alla C due barrette filettate ortogonali per il comando a cavo trecciato dell’elevatore. Per adesso credo che i comandi delle due parti mobili li farò come mio solito entrambi col cavo acciaio tracciato in pull pull, mi trovo sempre bene così, se per l’elevatore vorrò cambiare idea farò poi saltare l’ancorina superiore sporgente col Dremel.
Finita questa fase, realizzati gli scassi per accogliere dei denti sporgenti dalla base della deriva, inseriti i blocchetti di legno duro con le griffe già gemellati con le relative staffe di fissaggio che andranno sulla fusoliera, posso così finalmente chiudere il rivestimento centrale superiore.
Rispetto all’ultimo intervento, ho aggiunto per scrupolo una faccetta di tiglio 2 x 10 al longherone principale per un terzo della apertura nella zona centrale, per far degradare meglio la resistenza tra il cassone centrale rivestito in balsa e la zona centinata che rimane aperta. E poi ho sostituito sia al piano orizzontale che al piano verticale il bordo di entrata, tolto il balsa e messo il tiglio 5 x 5, perché più resistente ai prevedibili piccoli inevitabili urti durante il trasporto in auto.
Immaginavo che con l’aumentare delle dimensioni, i pesi crescono spaventosamente. E infatti ora con l’elevatore così completo, pronto da ricoprire con la Esaki rossa, siamo esattamente a 170 gr. Mi sono prefissato il limite invalicabile dei 200 grammi, e credo dovremmo proprio starci dentro.
Questi i pesi delle componenti del piano orizzontale, per chi vuole approfondire:
Longherone principale gr.20, Longherone secondario gr.20, Falsi longheroni parte mobile gr.10, Centine gr.20, Bordo entrata tiglio gr.20, Bordo uscita gr.10, Terminali gr.10, Cerniere gr.5,
Comando acciaio elevatore gr. 20, Blocchi legno duro e griffe fissaggio gr.20, Rivestimento della zona centrale sopra e sotto gr. 15.
Andiamo avanti.....
Ultima modifica di luigi.carlucci : 30 gennaio 18 alle ore 10:32 |