Caro Carlo e cari tutti,
Vi ringrazio molto per questo riconoscimento di fiducia, che però deve andare anche a tutto il team del Cisalpino, che ha consentito di lanciare l'IMAC in Italia nonostante le oggettive difficoltà di posizionamento.
Per quanto riguarda l'F3A devo dire che nel Giugno del 2014, insieme a Franco Antognazza e a nome dell'Aeroclub Varese, abbiamo proposto un programma di rilancio dell'F3A all'Aeroclub d'Italia, il quale lo ha rigettato, in base alla considerazione che, secondo le regole stabilite dallo stesso Aeroclub d'Italia, per realizzarlo avremmo dovuto prima di tutto farci eleggere nella triade. Noi abbiamo trovato questa posizione corretta, in quanto conseguente all'applicazione delle regole vigenti.
Purtroppo però, noi non siamo animali politici, a noi piace solo far volare gli aeroplani e coinvolgere altre persone nella nostra passione. Pertanto, abbiamo lasciato perdere.
L'F3A sembra essere una categoria in declino in molti paesi, nel nostro ha avuto la sua fine accelerata, ma non mi sembra che stia rifiorendo altrove. Credo che, probabilmente, la FAI dovrebbe re-pensare il regolamento per renderlo più interessante, in termini di tipologia di aeroplani e di programmi di volo offerti. Alla fine dei conti, dobbiamo renderci conto che ogni categoria di volo è un "prodotto/servizio", che deve piacere e entusiasmare i partecipanti. Da questo punto di vista, il "prodotto/servizio" F3A mi sembra in evidente declino e non solo da noi.
Invece, l'acrobazia in semi-scala, sviluppatasi in America come IMAC dagli anni 80' intorno al TOC e poi tradotta in Europa come EAC, European Acro Cup, e poi adottata nella classe superiore Unlimited dalla FAI come F3M e poi volata come IMAC pura in UK, Svezia, Danimarca, Norvegia, Belgio, Olanda, Repubblica Ceca, Spagna e infine anche in Italia, è in evidente crescita. Anche perché, gran parte degli aeroplani che vediamo sui campi sono aeroplani IMAC: aeroplani in semi-scala di diverse dimensioni e motorizzazione.
Inoltre, l'IMAC è una formula inclusiva, che consente di partecipare a diverse classi di volo partendo dal basso e quindi facilitando la crescita di competenza dei piloti. Tutto questo sembra piacere molto a una quantità crescente di appassionati di diverse e età e livelli di competenza in tutti i paesi del mondo.
Oggi io sono l'ARD IMAC per l'Europa,
IMAC - Home of Scale Aerobatics, in pratica, il Board of Directors IMAC negli Stati Uniti mi ha chiesto di coordinare lo sviluppo dell'IMAC in Europa. Inoltre, coordino, insieme al team del Cisalpino, lo sviluppo dell'IMAC in Italia. Questo è più di quanto posso e potrei gestire, considerando che devo anche pensare al mio lavoro di tutti i giorni.
Come alcuni hanno già osservato in questa discussione, penso che l'F3A in Italia debba essere rilanciata, se possibile, re-partendo da un gruppo di appassionati che ci crede e che ci si dedica. Purtroppo, al momento, non sono posso far parte di questo gruppo.
Nell'ambito del coordinamento del Campionato Cisalpino ci sono persone di questo genere che, infatti, hanno tenuto viva questa pratica offrendo la possibilità di volare programmi F3A nell'ambito di questo campionato, per quanto minore e locale. Forse bisogna guardare a questo team per pensare a un efficace rinnovamento dell'F3A.
Per quanto mi riguarda:
GO BIG AND FLY HARD,
Manrico