Discussione: febbre da Marutaka
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 20 aprile 17, 15:16   #10 (permalink)  Top
Odi
UserPlus
 
L'avatar di Odi
 
Data registr.: 10-01-2005
Residenza: Lugano - Svizzera
Messaggi: 6.061
Citazione:
Originalmente inviato da fillofillo Visualizza messaggio
Ciao, il tutto si basa su esperienze passate e svariati tentativi con i warbirds. Non ci sono calcoli alla base di questa scelta (non ho le competenze), solo esperienze e consigli vari. Ti sarei grado se potessi darmi il tuo parere. Volendo posso anche passarti i PDF dei disegni.
Avevo costruito alcuni simulacri di uno Zero e di un FW 190. Le prestazioni migliori (almeno credo) le ho riscontrate con questo schema in entrambi i modelli.

Dimensione fusoliera e dimensione della coda invariata, quindi esattamente come sul disegno. Profilo del timone e piani di quota NACA 0012.

Per le ali invece, NACA 2417 alla radice, e NACA 2412 all'estremità. Svergolatura di 2 gradi.
Le incidenze delle ali e del quota sono le stesse del disegno.

La lunghezza della centina all'estremità l'ho aumentata di 2 cm (le ali le faccio in polistirolo). Ad esempio sullo zero la lunghezza del disegno è 20 cm, mentre io l'avevo portata a 22 cm.

Quello che non ho mai capito bene è se anche il baricentro cambia di posizione rispetto al disegno, viste le modifiche fatte.
Durante i collaudi dei simulacri una volta ho avuto un problema sullo Zero, che aveva il baricentro indietro. Lo avevo settato come nel disegno, ma volava cabrato.

Quello che sto cercando di raggiungere è un volo lento senza grossi problemi di stallo.
In passato ho rotto 4 o 5 di queste scatole, e visto il tempo impiegato nella costruzione + i soldi spesi, avevo deciso di trovare un sistema per renderli più facili da pilotare. Ovviamente non sono più in scala, ma fa niente (comunque i marutaka sono già semi-scala). Avevo fatto ME 109 in scala da un disegno di Brian Taylor, ma era troppo complicato da pilotare.

Ciao,
non ho mai posseduto modelli Marutaka, ma avevo collaudato un F4U di un amico e posso dire che volava splendidamente.

Svergolare l'ala è una soluzione, purché questa non risulti poi negativa alle estremità in caso di diedro longitudinale.
Esempio, ala alla radice 3° piano di quota 2°, significa che in volo livellato la radice riduce a 1° mentre il piano di quota riduce a 0°. Se ora svergoli geometricamente l'ala di 2° ottieni le estremità alari a -1°.
Svergolare l'ala geometricamente è una buona soluzione quando l'ala presenta una forte rastremazione.
Volendo si può svergolare anche aereodinamicamente, in questo caso il profilo più spesso va posato all'estremità, quindi il contrario da quanto da te descritto.

Lo svergolamento serve esclusivamente per rendere lo stallo più docile e mantenere una parvenza di controllo sugli alettoni malgrado alla radice lo stallo sia già critico.

Aumentare il carico alare è anche controproducente, maggiore è il peso, maggiore sarà il rateo di discesa in fase di atterraggio, a meno che non si corregga cabrando...aereo discendente in assetto cabrato, più pesa, prima stalla, a meno che non si aumenti la velocità relativa il che ti porta ad avere un volo più veloce e teso.

La regola non cambia, più è leggero, meglio vola
__________________
Save the Swiss Milk, drink Beer!

www.facebook.com/Photomodellismo
www.woodplanekit.com
Odi non è collegato   Rispondi citando