Citazione:
Originalmente inviato da Tofuso Lamoto questo contraddice totalmente la mia esperienza e quella di praticamente tutti i combattari VVC di un tempo : si usava tessuto venduto come nylon per rivestire i modelli , teso con comune tendicarta, collante diluito eccetera rigorosamente nitro.
Ebbene, i modelli da combat dopo una piantata in terra erano ridotti a sacchetti di seta pieni di balsa rotta, ma assolutamente integri.
Inoltre, il rivestimento in nylon fa tuttora sfoggio di se su miei modelli vecchi di anni, perfettamente resistente perfino allo schiocco di dita. Naturalmente tendicarta nitro.
C'è una discussione qui sul barone a riguardo il tessuto Bemberg, anch'esso un misto sintetico. Ora io non so se il nome nylon indichi un particolare prodotto o semplicemente un prodotto sintetico, ma la Kunstseide venduta da Graupner , o più recentemente il Nylon Aviomodelli o quello venduto in Germania da una ditta che ora non ricordo sono stati tutti da me adoperati con successo con prodotti nitro sin da 40 anni fa ( ed è logico, non esisteva altro men che meno prodotti all'acqua ) ed apprezzati proprio per la loro estrema robustezza ai tagli ed agli strappi.
Riguardo quest' ultimo aspetto, è ovvio che la grammatura del tessuto incide sulla resistenza, la mia esperienza con la seta esaki leggerissima (12 o 16 grammi/dm) la da per moderata ma comunque alta rispetto alla carta, fino a ottima per quella da 30 grammi ed eccezionale per il nylon della stessa grammatura o il Bemberg che però è più pesante.
Nessuna speciale scelta di prodotto per tendere, se non un buon tendicarta : io stravedo per lo Spannfix immun trasparente di Graupner, ma il vecchio Aviomodelli addizionato in fabbrica di canfora andava alla grande.
Nel fatto in casa, collante cellulosico diluito al 50% e via via a crescere nelle mani successive. In questo caso aggiungo 5 o 6 gocce di olio di ricino ogni 100cc. |
Sarebbe da capire cosa si intende per nylon, ce ne sono diversi (anche con elastene). Esperienza fatta con una seta ibrida con nylon (acquistata in merceria, non ricordo la percentuale di Seta, ma era abbastanza alta...forse 70/80%) e trattata con tendicarta a base di nitro. Tanburellare, tamburellava bene, bella tesa, si strappava come niente spaccandosi letteralmente, eppure il materiale di partenza era solido allo strappo come lo è la seta. Ho poi provato con un vetrificante a base d'acqua, non si rompeva più e, anzi, si tendeva a tal punto che in un primo tentativo mi aveva completamente svergolato la struttura.
Bisognerebbe capire prima che tipo fibre sintetiche ci sono e quali di queste sono sensibili ai solventi.
Saluti!