Andiamo per ordine. A chi serve l'aeroclub? Risposta: alla FAI. La FAI esige che ogni Paese abbia il proprio NAC (National Aero Club) al quale fare riferimento. Uno solo. Senza quello non è possibile alcuna attività sportiva in alcuna specialità del volo. Nei Paesi più evoluti, però, l'aeroclub è un semplice passacarte e l'attività reale viene delegata alle singole federazioni. In Inghilterra, ad esempio, il RAC (Royal aero club) è il referente FAI, ma al di là di questo non fa nulla. Per l'aeromodellismo - tanto per restare a noi - tutto è delegato alla BMFA (British Model Flying Association). Anche in Italia doveva essere così. Ci aveva pensato il condannato dopo essere stato nominato commissario dell'ente. Una volta messe le chiappe su quella poltrona ha capito che la sua proposta di legge sull'abolizione dell'AeCI non sarebbe stata più una buona idea e quindi ha deciso che creare tante federazioni sarebbe stata la chiave che lo avrebbe reso popolare e gli avrebbe portato tanti voti. Ha funzionato. A quel punto si è fatto un bello statuto alla paraguayana (statuto anticostituzionale, come si è visto) e si è tolto dalle palle le federazioni che ormai non gli servivano più. Tutto mioooo!!!! Questo in estrema sintesi, per capirsi. Purtroppo con la FIAM (attualmente "fabbrichetta" che conta meno del due di briscola) è stata persa un'occasione. Peccato, perché l'idea era ottima e avrebbe anche potuto funzionare, ma ha sofferto lo stesso problema dell'AeCI: una gestione personalistica tutta incentrata attorno ad un dittatore affetto da disturbo narcisistico della personalità al quale nessuno ha saputo (ma soprattutto voluto) dire di levarsi dalle balle che era giunta l'ora. Chi è causa del suo mal pianga sul cesso!
Vabbè, il detto non è proprio così ma l'idea è quella...
__________________ ----------- "Bisogna provare compassione per tutti gli esseri viventi perché tutti, in qualche misura, soffrono.
Alcuni soffrono troppo, altri troppo poco." (Siddharta Gautama, il Buddha) |