Citazione:
Originalmente inviato da giobalde Copio ed incollo da una discussione sull' ultima esternazione di tale De Luca.
Mah, in Svezia si ragiona invece così con i politici:
- indagato = Dimissioni, scandalo nazionale, espatrio, sparizione della vita pubblica (Toblerone Affair, 1995, deputata per sbaglio usa la carta del Partito per comprare dei dolci a sua figlia).
- Imputato = --- (mancanza di casi)
- Colpevole in 1° = --- (mancanza di casi)
- Colpevole presso l'Alta Corte = --- (mancanza di casi)
Sì, siamo un po' giustizialisti, ecco...
Saranno chiacchere da bar, ma la sostanza è quella. |
Da noi non puo' essere così perchè l'ordinamento è diverso.
Basta che un tizio qualsiasi menta, anche all'interno della macchina, basta un sospetto non provato nel suo fondamento.
Ricordiamoci del famoso conduttore televisivo, la cui vita fu rovinata in base al nulla assoluto.
Prima di parlare della svezia occorre mutare radicalmente i funzionamento tecnico e burocratico dell'Italia.
Diverso il senso civico, l'etica e la morale; ciò comprende cittadini uomini politici e macchina pubblica, di cui l'amministrazione della giustizia fa parte.
Etica e morale sono figlie del sistema di riferimento.
No, vecchio mio, organizzati malamente come siamo fin dalle radici, non siamo la svezia.
Non c'è la certezza del diritto, da noi. Dobbiamo radicalmente mutare il sistema di riferimento.
Dovremmo cioè prima assumere e mettere in piedi lo stesso loro impianto di organizzazione sociale, le loro leggi, la froma delle istituzioni, o copiare il regno unito o la germania.
Solo allora potremo fare un paragone sui comportamenti di un politico indagato. O non indagato.
Ti chiedi perchè Leoni sia ancora lì? Il perchè delle leggi ad personam?
Perchè non c'è certezza del diritto? Di svicoli e vicoli oscuri e farraginosi? Il perchè di un sistema medioevale?
E se, poniamo il caso, invece di essere di fronte ad azioni illegali, scritte peraltro in chiaro negli stessi documenti AeCI, se invece immaginassimo il caso di un virtuale presidente Pallino che non avesse compiuto alcuna irregolarità... basterebbe una indagine a farlo dimettere?
Io dico di no, la semplice apertura di una indagine con squilli di tromba annessi, sarebbe troppo potente come arma di potere e controllo (anche politico). E la è, di fatto.
Se l'indagine portasse a un responso del tipo "il fatto non sussiste", come ci si giustifica di fronte al galantuomo che si è dimesso? E chi è subentrato al posto suo, verrebbe da chiedersi?
Non, non siamo come la svezia.
Prima di potercelo permettere, si deve rifare l'impianto.
Solo allora potremo aspirare a una nuova coscienza civica.