Scusate se intervengo io che sono l'ultimo arrivato. Ieri chiacchieravo con Claudio e mi sono fatto due conti.
Credo che quella che è stata chiamata "reattività" potrebbe definirsi come accelerazione angolare del modello, inteso come corpo rigido, attorno al proprio baricentro. In questo caso, se il volume di coda rimane costante, al variare del braccio di leva il momento torcente di questo rotatore rigido rimane costante, ma l'accelerazione angolare è direttamente proporzionale al momento torcente e inversamente proporzionale al momento d'inerzia. Il momento d'inerzia del modello con braccio di coda più lungo è maggiore di quello con braccio più corto (sempre mantenendo uguali i volumi di coda), per convincersene basta fare due conti ipotizzando che il modello sia approssimabile come un'asta con due pesi all'estremità, e che il piano di coda aumenti la propria massa in misura proporzionale solo alla sua superficie (cioè non aumenti lo spessore), ne consegue che il modello più "corto" accelera la propria rotazione in modo più evidente a parità di deflessione dell'elevatore.
|