Citazione:
Originalmente inviato da klamath ... un veliero statico montato e abbastanza grandicello da sistemare un po qua e la (non so la scala ne il modello esatto) e intendeva regalarmelo, dunque la mia idea è subito andata a renderlo radiocomandato ove possibile... |
Prevedo naufragi.
Il modellismo statico cerca la fedeltà VISIVA e la bellezza estetica, il dinamico parte dal calcolo dei pesi. Anche se in teoria zavorrando ferocemente lo scafo (e impermeabilizzandolo come si deve, cosa non facile se fatta DOPO) potresti farlo galleggiare in una tinozza, è verosimile che le sovastrutture siano troppo pesanti e lo facciano ribaltare. Le vele, per esempio, dovrebbero essere fatte con un tessuto "in scala" per spessore e peso. Pensa ai dimensionamenti: un' asse spessa 30 centimetri su una nave di sessanta metri diventa 3 millimetri su una nave di 60 centimetri.
Sui radiocomandi, poi, rischi la pazzia...
I velieri avevano decine di "servocomandi intelligenti" (i marinai) potenti e leggeri. Hai presente le manovre correnti di una vela quadra? A meno (ORRORE !!!!) di mettere un motore e trasformarlo nel galeone Playmobil...