Scafo grande non significa scafo robusto, anzi - e comunque i Monteleone non nascono robusti. Uno non ci pensa, ma le barche si prendono una serie di sberle e di sforzi che ne mettono a dura prova la struttura, e non a caso i motori sono sproporzionatamente potenti rispetto a un' auto: un 1200cc di una Panda ti porta la macchina senza problemi a 140 kmh, per fare la stessa velocità in acqua ti serve una BESTIA.
Il galleggiamento vuol dire poco anche quello: un blocco di polistirolo espanso galleggia tantissimo, ma da solo non resiste neppure a un remo. Se il tuo scafo (a parte i problemi di plastica che rifiuta la colla) si prende il momento torcente del motore (con l'elica immersa, ovvio) e se il motore è abbastanza potente, può essere che ti strappa un pezzo di carena.
Quanto ai componenti, non è scienza spaziale, come dicono gli inglesi: i nomi spiegano abbastanza bene la funzione. La trasmittente trasmette comandi, la ricevente li riceve e li passa a due o più "esecutori", tra cui l' ESC (Electronic Speed Controller, regolatore di velocità per i diversamente anglofili) che varia la tensione da mandare al motore se il motore è a spazzole (quello con due fili classico) o regola gli impulsi da mandare al brushless=senza spazzole, che è quello con tre fili. Il servocomando, noto come "servo", è un motore con demoltiplicatore che "ripete" lo spostamento di un comando effettuato sulla trasmittente - in una barca a motore gli colleghi il timone, in una vela di solito ne hai uno per il timone e uno (o più) per le vele.
Fine della lezione.
Le riproduzioni non DEVONO essere veloci, a meno che non siano esse stesse riproduzioni di barche da corsa - altrimenti l'effetto è inutilmente irreale. Il tuo yacht, per navigare con una velocità "in scala", non dovrebbe superare UN chilometro all' ora...
Prenditi uno schizzetto dal' aspetto fantascientifico, e divertiti con quello.
Piuttosto, informati PRIMA dove ci sono specchi d'acqua navigabili, il problema veramente grosso è quello.