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Ciao Cla, siamo delle mosche bianche a quanto pare. Quanto ai colori, semilucidi, che diventavano opachi per effetto del sole, partivano sempre dalla solita base, olio di lino bicotto, trementina (altrimenti non asciugava mai) e terre minerali come coloranti (credo che le chiamassero 'terre di firenze'). Li sapevo anche fare (me lo aveva insegnato mio padre). Il rosso era ottenuto dal minerale da cui si estrae il mercurio (non ricordo il nome) ed è una via di mezzo tra il minio ed il ferrari (anticamente lo usavano anche i pastori per marcare la pecore). I cannoni poi non credo proprio fossero tirati a lucido a causa della salsedine escluso qualche elemento decorativo sulla culatta. Le colubrine è possibile in quanto asportabili e solitamente stavano in armeria. Certi cannoni poi dovevano essere davvero grossi, ci sono alcune palle incastrate nei muri della citta' vecchia e misurano circa 50 cm di diametro. Come vedi c'è da sbizzarrirsi, ma hanno senso se si realizza un modello imponente come un mio 'ex voto' che da venti anni fa mostra di se nella sacrestia di una basilica (il frate mi fece asportare i cannoni perchè non era ammesso mostrare vascelli da guerra). Vattelapesca. Continua a scrivere, mi fa piacere.
Gav
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