vorrei condividere con voi alcune considerazioni, anche perchè scrivendo posso riorganizzare tanti pensieri in merito all'aspetto sicurezza.
Vorrei partire da un fatto successo, o forse è meglio dire "non" successo.
Enrico ed io ci eravamo presi una mezza giornata di ferie e saliti in pendio in un bel pomeriggio di sole e scirocco non forte e non debole. Enrico ha potuto godersi il suo Blade dopo il collaudo finito maulccio il sabato precedente per un problema di interferenze, invece quel giorno ha svolazzato a lungo e, a suo dire, è rimasto soddisfatto dal nuovo modello.
Io avevo portato due modelli uno più piccoletto ed uno maggiore: il Fauvette, 3,70 m per 5 kg e mezzo, un bestione per me.
E' un modello che uso con riverenza per le dimensioni e per i sei mesi di lavoro costati.
Enrico non arrivava e con soddisfazione ho provato a lanciarlo da solo, ho deciso di non correre il rischio di una rincorsa con la radio al collo e ho deciso di lanciare magari più piano ma con maggiore prontezza ai comandi, di fatto ho lanciato il modello da fermo solo di braccio e con sorpresa l'ho visto sotentarsi meglio che nei lanci veloci ma magari scomposti.............una soddisfazione...............ma sto divagando..........
va beh divago ancora un poco ........... mi sono goduto il volo lento e realistico del Fauvette e dopo 4 o 5 atterraggi ho persino cominciato a pensare che gli atterraggi senza danni non fossero solo c..lo............
arriviamo al punto................
in quel pendio atterriamo facendo un cerchio davanti alla zona di pilotaggio in senso antiorario e verso il basso torniamo al pendio salendo e da SX e quando va bene atterriamo.
visto che eravamo in pochi volevo cercare di studiare l'atterraggio e capire il modello e magari prendere dei riferimenti in più.
in due casi salendo sono arrivato troppo veloce ma non sono riuscito a capirlo per tempo, mi sono trovato molto vicino e veloce con i 5 kg di modello davanti alla faccia in entrambi i casi, per fortuna non ho sbagliato altro e non ho avuto interferenze ne radio ne di turbolenza ne di dita........e il modello si è allontanato mostrando la pancia.................
ecco quello che "non" è successo..............l'incidente............
e magari qualcuno avrebbe trovato spettacolare il passaggio..........
ma non era spettacolare.............era pericoloso
mi capita per lavoro di affrontare i problemi della sicurezza relativa appunto agli infortuni sul lavoro.............ma per lavoro o per divertimento una botta in testa fa lo stesso effetto...............
che fare allora...........
in alcuni testi si parla della "piramide degli incidenti" nel senso che si può pensare che, per esempio, in un dato campo, (sono numeri a caso) ogni 1.000 eventi con comportamenti scorretti (il mio caso) che non danno luogo a incidenti ci sono poi 100 eventi con danni lievi, 10 con danni gravi ed 1 con danni gravissimi.
Per ridurre i 10 gravi ed eliminare il gravissimo a nulla serve analizzare solo quegli 11 e lavorarci perchè essi sono figli dei 1000 di cui (visto che non fanno danni) nessuno si è curato.
Un infortunio non è mai causa di un solo elemento ma di una catena di eventi concomitanti, basterebbe interromperla eliminando un elemento per rendere gli altri inoffensivi.
Scusate per la lungaggine ma quello che volevo dire in fondo è solo che bisogna considerare questo gioco per quello che è: un gioco pericoloso.
Bisogna non essere superficiali e presuntuosi bisogna cercare di fare tesoro di tutte le esperienze proprie e degli altri e sopratutto di quello che capita ogni giorno non solo quando si vede un danno o una bottarella in una gamba............ma bisogna riflettere su TUTTO quello che accade
Ma in fondo questo non vale per tutto??............
...............in macchina, in moto, con un fucile a caccia o a pesca, spostando un vaso sul balcone, con un martello su una scala, in un sentiero di montagna o in barca a vela................................
...............bisogna collegare il cervello..........................