Originalmente inviato da Valerio Ceccherini Ieri mattina, dopo lunghissima gestazione, sono riuscito a collaudare il Mach1 realizzato fa kit EasyCNC, 3,550 Kg in ordine di volo, carrelli retrattili meccanici e 7 servocomandi, motorizzato con un Rossi 3 travasi, scarico accordato Rossi.
Fusoliera fibrata e verniciata, velature rivestite in Oracover.
Primo volo senza storia, decollo lungo e teso per evitare sorprese, arrivato a 4 metri di quota il motore molla, chiudo i carrelli in previsione del fuori pista e lo poggio su un verdissimo e morbido giovane grano, tempo di asciugarlo dalla guazza che bagnava il grano, verifico che veramente non ci siano danni approfittando di verificare il serraggio di tutte le viti del modello.
Riaccendo il motore e con fatica riesco ad ottenere una carburazione accettabile, voglio volare e capire se il modello si comporta come voglio, decollo, faccio qualche passaggio in volo livellato, nessun trimmaggio ma il motore non mi fa stare tranquillo, preferisco non sfidare la sorte, apro i carrelli e mi godo l'atterraggio.
Provo ancora il motore ma al massimo è tutt'altro che stabile, UUAAAAAUUAAAAAUAAAAAUUAAAAAAAAUUUUAAAAAAAAA, uno strazio per le orecchie, uno strazio per il cuore.
Anche a casa nel pomeriggio le cose non cambiano, passo dalla 80/20 (alcool/ricino) alla 84/16 (alcool/JX Millennium).
Appena ho tempo sbarco il motore, lo metto al banco e sperimento ma per il momento il modello sta fermo.
Malgrado il considerevole quantitativo di motori a scoppio e relative risonanze dell'epoca credo che il prossimo modello vintage che realizzerò, penso l'Akrobat, sarà elettrico, resta solo da capire quale motore montare senza svenarsi definitivamente.
Valerio |