Citazione:
Originalmente inviato da Gianluigi_gav Il Tempest deriva dalla stessa scuola del Galaxy (il Mach Aurora) ed é stato portato agli allori del Campionato Italiano F3A Sport da Brambilla. É stato prodotto in Kit da Merati e poi da Benfa. Era un po' più grande del Galaxy ed era un po' più "morbido" in volo, almeno il mio lo era. Personalmente preferivo il Galaxy ma de gustibus..... Franco Sala conosce sicuramente molte più informazioni sul soggetto. |
........facendo un poco di storia......
Il Mach Aurora è stato fondato nel 1973 ed io sono attualmente, insieme a pochissimi rimasti, uno dei soci fondatori.
Nel corso degli anni il club era considerato tra i più presigiosi degli esistenti in italia.
Aveva tre soci ufficialmente praticanti in F3A nazionale ed assidui partecipanti a gare internazionali.
Oltre a me , c'erano Brambilla e Beretta.
Altri gareggiavano, con ampi successi, in gare di alianti, pylon, F3A Idro, riproduzioni.
Beretta con lo scarpontibnus, vinse un campionatio italiano.
Il Tempest fu disegnato da Merati subito dopo i mondiali di Gorizia , ricalcando la moda del momento. Molti hanno creduto che si poteva vincere solo con le ali a freccia pronunciata. Comparvero il Tempest e tanti altri........
Brambilla, nel 74 o 75 ( non ricordo) lo utilizzò per la F3A Sport.
Io volavo con il Morris di Pagni e Beretta con il Kosmo3.
Lo stesso Merati era un assiduo frequentatore del gruppo.
Quando Brambilla passò al livello superiore, ha usato un modello di nome Blue Star disegnato da un nostro socio, collaboratore di Stelio Frati e realizzato in maniera maniacale da papà Brambilla.
Tornando al Tempest, il modello non era un granchè.. aveva molti difetti di vario genere. Ne furono prodotti pochissimi esemplari e fu poi abbandonato in favore del Surf.
Questo modello era più adeguato alle esigenze acrobatiche in essere ed aveva una costruzione in tutta balsa. Io ho usato la versione 2 nel CI del 1977.
Dopo di quello, nel settembre del 1978, è nato il Surf3 poi ribattezzato Galaxy . Il progetto ed il nome furono registrati a mio nome ed il progetto nulla aveva a che vedere con le precedenti realizzazioni.
Il Galaxy fu realizzato per soddisfare le esigenze del nuovo programma acrobatico entrato in vigore nel 1979.
La tipologia delle nuove figure esigeva nuove configurazioni, e per la prima volta furono adottate soluzioni, per il tempo azzardate ma rivelatesi ottime nel tempo.
Nel panorama internazionale comparvero nuovi modelli.
Fu realizzato un prototipo che ancora esiste e che dimostrò subito delle doti inaspettate. Non furono necessarie modifiche od aggiustamenti. Il mio prototipo è lo stesso che provò in volo (con la sua radio) Pasqualini sulla pista di Malcantone Villasanta MI nella primavera del 1979 in vista dei mondiali in Sud Africa.
La storia del Galaxy è ormai più che nota, quindi sorvolo................
Franco Sala