Citazione:
Originalmente inviato da saxo8v provare ad alzare dietro?
Una domanda, visto che finora mi sono trovato a dimensionare motori asincroni non regolati: quindi un motore brushless (che è un motore sincrono) è assimilabile a un generatore di corrente negativo? E quindi l'aumentare dei giri all'aumentare della tensione è una cosa che non dipende dalla regolazione a V/f costante, ma una cosa diversa, che dipende dal motore che decide, pur avendo tutto fisso, a quanto andare in base alla tensione?
Mi sfugge qualcosa. Secondo me il motore assorbe in base al carico e alla tensione. É come una stufa, niente di piú.
Per dimensionare si fa così: si vede la potenza che serve all'albero, si vede la velocità di rotazione, si trova la coppia, dal grafico del motore si vede in quel punto di lavoro quanta corrente assorbe alla tensione nominale e si dimensiona a monte per fargli avere quella tensione e quella corrente. Ma è il carico che determina l'assorbimento, non il motore. La corrente nominale è un dato dimensionale, indica quanto sono grossi i fili, non è detto che quello sia l'assorbimento.
Poi posso scegliere: lo alimento con una fonte che è sottodimensionata allora avrò meno potenza all'albero, tirerò il collo alla fonte che si scalderá e morirá presto (10 gradi in più rispetto alla temperatura di prova dimezzano la vita del componente), oppure ne uso una esuberante e avrò meno problemi.
Questo succede in scala 1:1, mi fate sorgere il dubbio che nel modellismo sia diverso. |
ciao saxo, provo a risponderti,
in effetti i nostri modellini sono un tantino diversi nel loro funzionamento, non come principio costruttivo ovviamente, dai motori 1:1.
Intanto non è fissato il numero di giri in base alla frequenza, ma occorre cambiare punto di vista (avendo a che fare pure io con motori 1:1 ho avuto gli stessi dubbi) altrimenti si viene forviati
Il funzionamento effettivo dei brushless se ci pensi bene è diverso dal sincrono, sono in realtà dei motori in CC dove il collettore è stato sostituito dalla logica dell'esc quando modula in fase, ma cambia poco il concetto
.
Quello che cambia soprattutto e che ci si scorda (e si sostituisce con i W dichiarati dal motore) è il carico che NON E ASSOLUTAMENTE costante anche a gas costante o parimenti a tensione costante.
Partendo da fermo a tutto gas ci si trova in queste condizioni:
Gas spalancato, V di alimentazione massima
Il motore assorbe la massima corrente e crea una coppia sufficiente a muovere il mezzo. Maggiore è la massa del mezzo e il grip e maggiore sarà la coppia resistente applicata al motore che determina la corrente di reazione.
Il mezzo incomincia a muoversi ed accelera incominciando ad aumentare la velocità, la tensione applicata è sempre quella (gas spalancato), la coppia resistente si riduce (il mezzo è già in movimento), e riduce l'accelerazione.
Si riduce quindi anche la corrente di reazione fino a cercare l'equilibrio che si avrà quando la forza "controelettromotrice" sarà uguale alla "causa che l'ha generata"
riassumendo si riesce a chiarire meglio semplicemente valutando la segente equazione (azz, ai tempi, chiarire ed equazione erano due parole mai collegate
)
Semplificando al massimo
V= k1*I + k2* W
dove V ed I sono la tensione di alimentazione del motore e la corrente assorbita con quel carico , W il numero di giri del motore nell'istante di cui si considerano le grandezze e K1 e K2 due costanti che dipendono dal numero e resistenza degli avvolgimenti e dal campo magnetico costante del rotore
Studiando le situazioni limite ovvero allo spunto (I max e W = 0 ) e alla massima velocità (I minima e W max = i famosi girixvolt ) si ricavano molte verità
Non so se ho chiarito o confuso, pero' cambiando ottica è tutto molto piu' semplice.