Citazione:
Originalmente inviato da Tofuso Lamoto  Se le gare in questione prevedono prove acrobatiche che voglio sperare siano qualcosa piu' di looping e verticale allora permettimi di esser scettico: e' dai raduni del cisalpino dei primi 90 che e' emersa la realta'
Che la maggioranza degli interessati sono modellisti che avrebbero voluto ma non hanno mai raggiunto livelli di pilotaggio adeguati per una garetta junior...nulla di male ma questo limita fortemente le aspettative di chi organizza...ricordo l'esasperazione di Arbuffi nel vedere che fior di modelli d'epoca erano maneggiati da chi non sapeva nemmeno metter in moto.....volenti o nolenti c'e una differenza abissale tra chi ha praticato e chi no. Comunque complimenti per l"impegno anche se io sarei tendenzialmente piu' filologico . Ancora, nell'ottica di un trainer acrobatico a rischio di qualche spanciata ( volate sull' erba per tentare nuove figure) penso che il bordo di uscita con gli incastri per le centine possa creare dei punti di rottura... |
Rispondo a ritroso ai punti da te esposti:
Grazie dei complimenti e delle critiche. Il mondo è troppo grande per essere visto da due soli occhi ed ascoltato da due sole orecchie. Chi vuole crescere nella sua conoscenza, ha il dovere di condividere l'esperienza con gli altri.
Si! Il bordo d'uscita ha tanti punti di rottura, almeno quante sono le centine e forse anche qualcuno in più, dato che non è pieno ma formato da due fodere di balsa duro che si congiungono alla fine del profilo. Fodere che sono più larghe del bordo originale, però!
C'è anche da dire che chi ha disegnato il modello originale non era uno sprovveduto e ha saggiamente aggiunto un listello 5x5, che per sue dimensioni e collocazione, non svolge la funzione di "longherone in seconda" ma di elemento di rinforzo collaborante col bordo d'uscita e molto utile in fase di montaggio, quando si devono posizionare le centine.
Ho alcuni amici che costruirono il Pilota 2 come loro primo modello: veniva spatasciato a terra in tutti i modi e le rotture erano più o meno diffuse a seconda del tipo d'impatto. Piuttosto, riguardando il disegno dopo quasi quarant'anni, non ricordavo (all'epoca non davo importanza a certe cose) quanto fossero sottili i piani di coda! Quaranta centimetri di balsa da 3mm che spesso veniva solamente verniciata col turapori e finita con antimiscela: era un continuo ripararli, una volta tornati a casa...
Per via di questo e del muso più lungo, ho scelto di rifarli col balsa da 4mm.
Per quanto riguarda il discorso gare, a lume di naso posso immaginare che certi insuccessi sono spesso dovuti all'eccesso di aspettative che gli organizzatori covano nel cuore, spinti si da sincero spirito divulgativo, ma preteso (perchè?) troppo in fretta e magari facendo bruciare le tappe a chi si illude di poter portare in volo un Nobler o un Shangri-La come se fossero dei tavoletta!
Il compito dell'aeromodellista senior che vuole fare vera divulgazione e proseliti, non è quello di mettere nella testa del neofita la possibilità di ben apparire, costruendo modelli e iscrivendolo a gare non alla sua portata, ma di coltivare l'interesse di questo, evitandogli errori spesso stupidi che demoralizzerebbero anche il più promettente degli allievi, inserendolo in contesti più congrui al suo livello, dove sentirsi alla pari con gli altri e... chi non sa mettere in moto perché non capisce quando un motore è ingolfato o secco come il deserto... non gareggia! Punto!
Poche regole semplici e chiare, dettate dal disinteresse personale.
P.S.
Ho quasi pronto il file "g-code" coi percorsi fresa dell'ARES di Bill Werwage, verificato e ricostruito al cad in 3D, per farne un kit di costruzione "IDIOT PROOF": in una settimana, tirerei fuori una ventina di kit per poi trovare altrettanti gonzi sprovveduti cui venderli, attratti dalle belle linee destinate a rimanere tali solo nell'intervallo di tempo tra l'acquisto e il primo collaudo o la prima batteria di gara... ma poi... dovrei cambiare città!
Saluti.