Citazione:
Originalmente inviato da MaXtHeFox Avevo gia posto la domanda un po tra le righe in altre discussioni ma non ho avuto risposta e quindi la ripeto qui.
Avendo a disposizione un terreno agricolo di adeguate dimensioni, ubicato in zona distante da strade e infrastrutture varie, parte in affitto e parte di proprietà, quali sono gli adempimenti burocratici da svolgere per poterlo usare come campo di volo?
Non abbiamo intenzione di fare una pista in asfalto o cemento ma una in erba e quindi il campo non sarebbe compromesso.
Per ora siamo una decina di persone, ma in futuro potremmo anche fondare un club e aprire le iscrizioni a nuovi soci e quindi vorrei fare da subito le cose in regola.
Visto che sul forum ci sono anche presidenti di associazioni vorrei sapere da loro (o da chi ne sa qualcosa) quali comunicazioni vanno fatte e a quali enti ed eventualmente quale polizza di assicurazione avete stipulato per il vostro campo.
Un grazie a chi vorra aiutarmi. |
LA REGOLA DOVREBBE PREVEDERE QUESTI "PASSI"
1)-Richiedere preventivamente in via "informale" presso l'ufficio Tecnico "Edilizia e Urbanistica" del tuo Comune o Municipio la destinazione di "uso" del terreno , se esistono gli eventuali vincoli (Ecologici ,urbanistici ,Belle Arti..e divieti di sorvolo da parte da ENAC o ENAV..ect ) , se un'attività aeromodellistica potrà essere compatibile con gli "Standart" del Piano Regolatore Comunale o e della Regione.,o del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di Edlizia
2)-Nel 50% dei casi si prenderà in "contropiede" l"Ufficio competente" che inviterà a presentare una formale richiesta di Inizio Attivita (DIA)
3)-A questo punto occorrerà la Costituzione e Registrazione della Associazione con richiesta del CF.
Si può scegliere in fase di Costituzione o di federarsi con la FIAM o costituirsi AeC mono-specialistico ,come una volta costituitisi ,non fare nell'uno e l'altro e restare alla finestra, che visti i "chiar di luna" io non consiglierei.
4)-Stipulare quindi un preliminare con il prop. del fondo con il quale esso si impegna a dare in locazione, o in comodato di uso (gratuito) alla neo Associazione Aeromod. Il terreno, fondo ect. che si è scelto per un periodo di 6 anni rinnovabili per 6 anni ,e il diritto di prelazione (potrebbe essere una buona base di partenza)
Chiedere ad un Tecnico iscritto all'albo geometri o Ing. ,di redigere e presentare una DIA.
(Domanda Inizio Attività) comprendente una piantina planimetrica ante e post opera ,con la descrizione di tutte le opere ,che si renderanno necessarie per la creazione di una pista di volo e di tutti gli accessori.Qui consiglio di prevedere TUTTO..recinzioni ,cancelli ,reti di protezione, tettoia aperta/chiusa, pozzo, installazione di un WC..zona ristoro,,ect,non importa se non si avranno i fondi per eseguirle..oggi.., intanto meglio ottenere il permesso di ultimarle. si hanno per ultimare i lavori un tempo di.3 anni rinn.in 3 anni .
Avere una certificazione "fonometrica" entro un raggio di 300 mt( vedi punto 6))
Consegnare la documentazione all'Ufficio competente .Questo,dovrà rispondere entro o non oltre
gg 90 dal protocollo ,dopo di che, si entra in quel campo "minato del "Silenzio assenso"
COME funziona IL SILENZIO ASSENSO:
Nell'edilizia e nel commercio, presentando una Dia e attendendo il trascorrere di 30 giorni, possono avere inizio le più varie attività. Il silenzio-assenso in corso di approvazione avrà un passo più lungo (90 giorni) e un contenuto più complesso rispetto a quanto si può ottenere con una Dia.
Nell'ottica del privato. Il nuovo silenzio-assenso consentirà di avere una risposta a domande articolate, diverse dall'apertura di un negozio o dall'inizio di un'attività edilizia di ristrutturazione (casi di Dia più frequenti). Con la procedura di silenzio, il cittadino dovrà fornire agli sportelli pubblici tutti i dati necessari per ottenere provvedimenti favorevoli, dagli estratti degli atti di pianificazione fino a relazioni di conformità e asseverazioni di professionisti. L'istanza rivolta alla pubblica amministrazione dovrà quindi essere pronta a un esame da parte degli uffici. Errori o omissioni impediscono il trasformarsi del silenzio in un provvedimento favorevole.
Nell'ottica degli uffici. Dinanzi a una pratica completa e compatibile con i presupposti di legge, le amministrazioni hanno una scelta obbligata: diniego, accoglimento o convocazione di una conferenza di servizi. Novanta giorni di silenzio equivalgono ad accoglimento; il diniego deve essere espresso e motivato, mentre la conferenza di servizi può esser convocata nel caso in cui siano coinvolte più amministrazioni o uffici, ognuno con proprie competenze sulla istanza del privato. La conferenza di servizi provvede entro i successivi 90 giorni, evitando il peregrinare tra varie amministrazioni. Si tratta di termini ristretti, che costringeranno le amministrazioni e il personale a organizzarsi in modo adeguato (ad esempio, non è prevista una sospensione feriale dei termini).
Nei primi 180 giorni dalla entrata in vigore della legge ancora in discussione, gli uffici pubblici potranno ottenere dal Governo uno specifico provvedimento che li sottragga alla regola del silenzio-assenso. Senza tale deroga, tutti i procedimenti si intenderanno conclusi entro 90 giorni.
Le eccezioni. Solo in alcuni delicati settori è escluso fin d'ora l'assenso tacito: si tratta di procedure che riguardano patrimonio culturale e paesaggistico, difesa nazionale, pubblica sicurezza, immigrazione, salute e pubblica incolumità o materie in cui, per normativa comunitaria, è necessario un provvedimento espresso. I pareri delle soprintendenze non possono essere scavalcati, in quanto resi da "amministrazioni sensibili": solo un silenzio su aspetti ambientali delle opere di particolare rilievo nazionale (grandi opere pubbliche commissariate) potrebbe essere sostituito dal parere del Commissario: non si tratterebbe tuttavia di un silenzio-assenso, bensì di una sostituzione di un organo con altro, per casi e opere particolari.
Il ruolo dei professionisti. Se il silenzio si forma solo su istanze che giungono complete agli uffici, i professionisti avranno un compito impegnativo. Essi potranno corredare la domanda con attestati di conformità a norme, piani e programmi, assumendosi una duplice responsabilità. In caso di errore o omissione, avranno una responsabilità penale, per aver indotto in inganno l'amministrazione, nonché una responsabilità civile verso il committente, per aver dichiarato possibile un risultato non ottenuto e aver causato l'annullamento del silenzio.
PER NON AVER ULTERRIORI "ROGNE " DA TERZI PER I LAVORI EDILI E'CONSIGLIABILE SEMPRE OTTENERE UN RICONOSCIMENTO UFFICIALE DELL'ATTIVITA!
5)- OTTENUTO CIO'
a)Comunicare alla stazione, tenenza, caserma di CC di aver ottenuto il permesso di tale attività, i Vigili Urbani per il controllo "anti-abusivismo edile e commerciale" dovrebbero aver ricevuto dall'Assessorato competente una velina .cmq. male non fa consegnare una copia del tutto.
b)-registrare ottenuta la concessione il contratto di affitto del campo come da preliminare e ove questo fosse stato concordato come "comodato gratuito" ricordare che esso và sempre e comunque registrato e di includere fra i soci anche la proprietà!
6)- Per le caratteristiche proprie del campo basterebbe ricordare ,che questo debba essere scelto e collocato in zona sicura (almeno)minimo un 1500 mt da viadotti ,ponti ,Autostrade e linee FFSS e a 3000 mt da un'altro campo di volo e 8 da aereoporti Civili o Militari ,e dalle abitazioni e strade interpoderali a non meno di 300 mt ,per non incappare in denunce contro "rumori molesti",ricordo che una buona prova fonometrica salverà da contestazioni sull'infrazione di norme che potranno essere punite persino con l'arresto fino a un mese e, in alternativa, con una multa da 310 fino a 1.033 euro.
La nuova disciplina, contenuta nel Dlgs 195/2006 è più restrittiva anche sotto il profilo dei tetti ai decibel. Il massimo livello di esposizione scende infatti di tre decibel, da 90 a 87 dBA. Il valore poi è diventato un vera soglia limite, invalicabile, mentre prima poteva ancora essere superato adottando alcune cautele. L'obbligo di utilizzare dispositivi di protezione scatta a 80 dBA e non più a 85.
Quanto alla tipologia della pista di volo, in erba, cemento ,asfalto ,sintetico ,dovrà esser collocata a favore di vento e di avere preferibilmente il fronte "linea di volo" alle spalle del sole.
L'attività di volo dipenderà dalle caratteristiche del campo e dagli stessi aeromodellisti soci .Per le norme di sicurezza e l'assicurazione ,un discorso a parte, come la richiesta del Notam.
PS
a prima vista quello che ho scritto potrebbe far pensare ad un messaggio : " MA CHI VE' LO FA' FARE!" di costituire una Associazione aeromodellistica vista tutta questa burocrazia ?
Ce chi davanti a tutto ciò rinuncia ,e vola dove capita in allegria. in barba a tutto. Sono solo scelte di vita.
Per la mia esperienza una buona conoscenza delle norme esistenti, permetteranno :-
di potere vivere i ns momenti di svago al riparo da eventuali brutte sorprese, UN MEDICO PIETOSO NON SERVE ALL'AMMALATO!,inoltre una volta in regola con le Istituzioni ,ricordo che le Regioni hanno fondi per le discipline ludiche-Sportive .E qui contano le "amicizie".