Teoricamente sul SB-13 avevano utilizzato quella geometria "strana" (pianta alare e profilo autostabile) per sfruttare una distribuzione ellittica di portanza.
O meglio, questo è quello che avevo letto all'epoca (svariati anni, anzi più di un decennio o forse due).
Anche se col tempo non ho mai capito come facessero: la pianta alare è praticamente rettangolare e "frecciata" positivamente. Per avere la distribuzione ellittica bisogna lavorare su profili e/o svergolamenti ottenendo, se non erro, una condizione ottimale per un'unica condizione di volo.
Preso per buono quello che ho scritto sopra dedussi che "ritenevano" la distribuzione ellittica di portanza fosse ancora quella che garantisse la minima resistenza indotta.
Indi penso avessero adottato il profilo autostabile per rendere appunto stabile l'aerodina.
Forse, ma su di questo non mi sono mai informato (per la verità all'epoca internet, per esempio, era ancora sì e no una "cosa" che avevano in America), avevano lavorato sul profilo autostabile per cercare di renderlo performante al pari dei laminari contemporanei utilizzati sugli alianti del tempo.
In verità, guardando alle performance ottenute, di fatto vi erano riusciti.
Mi pare di ricordare che il problema del SB-13 era in verità l'entrata in vite (o meglio, l'impossibilità/pericolosità di uscirvi una volta entrati. Se non sbaglio infatti avevano anche installato il paracadute antivite, ripreso poi dalla Graupner nell'aeromodello a mo di aerofreno. Quello del modello mi pare che facesse pietà anche come aerofreno in verità).
Avevano forse rinunciato a distribuzioni a campana di portanza perchè, benchè "stabili", non erano le più performanti.
Forse, i calcolatori e programmi a elementi finiti dell'epoca (ammesso li avessero usati e non avessero invece messo giovani e baldi studenti di aerodinamica e matematica a lambiccarsi con calcoli, derivate, integrali ecc.) non consentivano ancora di affrontare e calcolare distribuzioni non planari di portanza.
Ad ogni modo aspetto al riguardo il prossimo articolo di Bussi su Modellismo.
Nell'ultima puntata ha "affermato" che sia possibile ottenere distribuzioni a campana di portanza (quindi "suitable for stable flying wings") con coefficienti di resistenza indotta minimi inferiori alla "teorica e didattica" distribuzione ellittica di portanza.
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