Discussione: Dietro alla Sicurezza
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Vecchio 25 gennaio 07, 10:24   #8 (permalink)  Top
GGHISLERI
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
(segue dalla 1a parte)....

Sull'altro versante, quello dell'aeromodellismo sportivo, le cose vanno un po' meglio sia perché il numero dei praticanti si va sempre più assottigliando (l'analisi dei motivi di questo fenomeno la rimando ad un eventuale post a parte) sia perché i pochi rimasti hanno per forza di cose una maggior consapevolezza delle problematiche coinvolte nel volo di un modello. In F3A, ad esempio, è assolutamente impossibile vedere un modello raffazzonato. L'attenzione ai dettagli è sempre notevole così come lo standard medio di pilotaggio, ma anche nelle altre categorie - in genere - si viaggia sempre ad altissimi livelli e gli incidenti, seppure lievi, sono davvero rari. Va da sé che un regolamento di sicurezza per l'aeromodellismo sportivo richiede norme semplici, efficaci e di facile attuazione. Fra i praticanti la consapevolezza dei problemi è già piuttosto elevata, per cui non pare necessario eccedere.

E l'aeromodellismo domenicale? In questo caso occorrono norme molto più restrittive e complesse? Secondo me no perché, come sempre, non è con la repressione che si ottengono risultati tangibili, ma solo con la prevenzione e l'educazione. Facile a dirsi, molto meno a farsi, ma questo è un compito che spetta a tutti. Alle organizzazioni, che dovrebbero fare concrete azioni educative attraverso corsi e propaganda mirata, alla stampa di settore, che oltre ad informare e far divertire dovrebbe insegnare qualcosa attraverso articoli tecnici chiari e comprensibili, a chi gestisce siti Internet cercando di scremare in mezzo al materiale che arriva copioso ed evitando di pubblicare troppe sciocchezze, al singolo aeromodellista "esperto", che dovrebbe cercare di raddrizzare le inevitabili storture del neofita che si presenta sul campo di volo. Non prendendolo in giro per la sua ingenuità, come fanno alcuni, ma cercando di fargli capire - come ai bambini piccoli - perché questo "è buono", mentre quello "è cacca".

E' evidente che, come in tutto il mondo, anche in Italia delle norme di sicurezza servano, ma devono essere norme semplici, ispirate dal buon senso e dal senso del ridicolo e ragionevolmente applicabili. Sostituire l'attuale codice di sicurezza dell'AeC d'Italia (reperibile anche attraverso il sito FIAM) con un farraginoso malloppo di oltre 100 pagine, ottenuto "copiaincollando" in maniera disorganica i regolamenti di sicurezza dei paesi aeromodellisticamente più evoluti, sarebbe stata una jattura di proporzioni incalcolabili. Per fortuna adesso c'è chi (Paolo Panfilo) sta lavorando ad una massiccia revisione del tutto e sono più che certo che farà un buon lavoro, almeno per quanto gli verrà concesso di fare. Il mio timore (e gliel'ho esternato) è che, entusiasta, onesto ed ingenuo com'è - si faccia strumentalizzare da personaggi che invece sono l'esatto contrario. Inutile fare il processo alle intenzioni, ora. Staremo a vedere. L'importante è che sia chiaro a tutti che non è sostituendo un regolamento di sicurezza "scarno" con uno più "florido", si risolvono i problemi e si riducono i rischi. La strada per far questo, l'ho già detto, passa attraverso la prevenzione. La repressione serve solo ad infiammare gli animi ed a mettere tutti in perenne stato di disagio.

Ma allora, ci si può chiedere, a cosa e a chi servono realmente queste nuove norme? Beh... alle assicurazioni, ad esempio. Ho seguito le discussioni in merito e spesso mi è capitato di sorridere. Il fatto è che mio padre è stato per trent'anni l'agente generale d'Arezzo per una delle più importanti compagnie italiane. Suo fratello (mio zio) ha gestito per una vita l'agenzia col più grosso portafoglio-clienti in Italia di una delle prime due compagnie italiane. Di quell'antica compagnia è stato anche il potente Presidente degli agenti... Non vi sto raccontando tutto questo per fare il "bauscia", ma semplicemente per farvi capire che, mio malgrado, conosco molto bene i meccanismi e le logiche alla base delle strategie assicurative, ma anche chi non è addentro all'argomento può ben capire come un regolamento di sicurezza repressivo, complicato, fumoso, che dice e si contraddice al tempo stesso, sia un'arma formidabile in mano agli uffici liquidazione sinistri la cui principale ragion d'essere è quella di liquidare il meno possibile. Sempre.

La verità è che dietro a certe "pressanti esigenze", spesso ci sono motivi inconfessabili. Ad esempio s'inventano inesistenti armi di distruzione di massa per giustificare una guerra che è solo il primo atto verso il controllo totale delle fonti energetiche. Oggi, se un bambino è iperattivo non si parla più di "bambino vivace", ma gli si costruisce addosso una vera e propria malattia: la ADHD (sindrome da deficit di attenzione con iperattività) con la quale si giustifica l'uso di psicofarmaci che permettono di prendere due piccioni con una fava: arricchire le multinazionali farmaceutiche e creare una generazione di malleabili zombies. Questo sempre che non muoiano d'infarto a dieci anni come ormai accade quotidianamente negli Stati Uniti, in Canada, in Australia...
Si usa il pretesto della guerra al terrorismo internazionale per limitare la libertà di circolazione dei cittadini, controllarli con tutti i mezzi offerti dalle più moderne tecnologie e farli vivere in un perenne stato di ansia. Chi ultimamente ha volato (non col modello, ma con un aereo di linea) sa bene quanto i regolamenti di sicurezza siano diventati farraginosi e apparentemente insensati. L'ultima volta, quando mi hanno chiesto se trasportavo liquidi, ho risposto sorridendo che ne avevo una vescica piena, ma che promettevo di svuotarla tutta prima di salire a bordo. Non hanno riso. Se hanno il senso dell'umorismo, non li prendono.

Se qualcuno ha avuto la sensazione che io sia un nemico della sicurezza tout court, mi spiace, ma è fuori strada. Non ho mai pensato che bastasse presentarsi in campo con un cornetto rosso appeso al modello e che fosse sufficiente darsi una bella smucinata agli zebedei prima di decollare. Le norme di sicurezza servono eccome, ma bisogna assolutamente evitare che queste ci si rivoltino contro. Offrire troppe e confuse possibilità di controllo a chi gestisce il potere, sarebbe come mettergli in mano una pistola carica puntata contro di noi. Fareste amministrare il vostro condominio ai "vicini di Erba"?

Sinceramente, in questo campo, trovo molta difficoltà a credere ai generosi slanci volontaristici e pieni di disinteresse di chi per una vita ha fatto l'assicuratore ed oggi usa il pretesto dell'ENAC, dell'ENAV e del 7° Cavalleggeri per giustificare il tentativo d'introdurre norme di sicurezza restrittive e repressive che non riducono di un ette la possibilità d'incidenti, ma che peraltro sono un fior di cappio al collo degli aeromodellisti. Mettiamogliela pure in mano questa pistola, ma che almeno sia caricata a salve!

Per chi ancora una volta - magari in maniera tendenziosa - si dovesse chiedere perché, a fronte di tutto questo io per alcuni anni abbia dato fiducia a questi signori ospitandoli sulle pagine di Modellismo, risponderò per l'ennesima volta che non sono furbo. Ho voluto chiudere gli occhi facendo finta di non vedere l'odio profondo che da sempre li anima nei miei confronti (di recente me/ve ne sono stati offerti alcuni "campioni omaggio" proprio in questo forum...) ed ho imposto a me stesso di credere che, in fondo, erano in buona fede e che, quello che stavano facendo era per il bene di tutti. Nella vita capita di sbagliare. Dovrebbe forse essere negato proprio a me?

Non vi fate menare per il naso da chi finge di essere l'uomo della strada, ma poi non perde occasione per dimostrare di conoscere un sacco di cose che "il ragionier Rossi" non potrebbe mai sapere. Il diavolo, quando vi vuole ingannare, si traveste da mendicante, non da commendatore! Soprattutto non vi perdete in lunghissime e defatiganti discussioni che non portano a nulla perché è esattamente quello che vogliono: sfinirvi per poi potervi inchiappettare meglio.

Cordialmente,
Cesare


NOTA: Mi scuso per aver spezzato il post un due parti, ma era troppo lungo e non veniva accettato, per cui l'ho dovuto "accettare" io!

Finalmente un discorso ben impostato ed esposto con calma,un discorso su cui possiamo discutere.
Inutile parlare di distinzione tra giocattoli,aeromodelli,aerodine ( bella parola questa che riempie la bocca e spiazza la maggior parte dei praticanti ).
Mi pare che esista una legge o normativa o...una cosa che,comunque la vogliate definire,obbliga i produttori o i rivenditori ad applicare sui contenitori la dicitura ........."attenzione,non è un giocattolo,non adatto al di sotto di.......tot...........anni".
Al di sopra ed al di sotto di un certo peso,se guidati da radio di una certa potenza di uscita,min-max, e guidati a vista sono modelli.
Non vi scannate sui numeri,non ha senso qui.
Detto questo,mentre sottoscrivo molto di quanto dice il mio editore,non posso non rilevare qualche contraddizione nel suo discorso.
Vero che le norme non devono essere repressive,vero che è meglio prevenire, vero è che qualche paletto ci vuole anche se dà fastidio.
Uno straccio di regolamento esiste in tutti i paesi di estrazione occidentale,perchè da noi dovrebbe servire solo alle assicurazioni e non ad aumentare la sicurezza.
Se esiste una normativa edita dall'Ae.C. d'Italia di cui pochissimi conoscono l'esistenza ( di questo dobbiamo ringraziare l'Ae.C. e chi gestiva il modellismo al suo interno e vi ricordo quanto costava essere iscritti agli Ae.C.locali per avere poco e niente in cambio) la nuova normativa FIAM dovrebbe avere la stessa valenza legale non di più o di meno.
Se poi i Gruppi FIAM intendono applicarla al loro interno tanto meglio,quelli fuori possono fare come vogliono,come stanno facendo ora.
Detto questo,sarà meglio che torni a lavorare sui modelli,la stagione si avvicina e da queste chiacchere non esce mai niente.
Uno scoraggiato

Beppe
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