Citazione:
Originalmente inviato da il_biplano Quella del Sidol non la sapevo e se vuoi spiegare il metodo sarà sicuramente una curiosità di molti appassionati
L'esemplare in mio possesso non è nuovo, quindi almeno il rodaggio lo deve avere passato da un pezzo. Per il resto sto andando per gradi: il venturi è forato a 3,8; alcune note di mio padre dell'epoca in cui fece lui questo modello, riportano "venturi forato con punta da 3,75". Arriverò a provare anche il 4
Rondelle sottotesta ne avevo preparate di diverse misure: ad ora sono a 0,70.
Miscela 1:3 senza nitro.
Elica di prova: Metts(Xoar) 10x5, ma ne ho altre da provare quando sarà il momento, tra cui una vecchissima Mantua 10x5.
Serbatoio uniflo...che dovrebbe solo evitare lo smagrimento in fase di consumo della miscela. Non ti convince su questo motore/modello? Dica, dica... @Furetto:
Bello il Super Scoiattolo!!! Bravo ...ho visto infatti ieri che tu a Raffaello avevate uno scambio "a umma-umma"...disegni, cavi...insomma tutto materiale che crea forte dipendenza
Anche il Cobra di Pasquino per il 2 mezzo che ha mio padre non è niente male; per un modellino così...che ti permette di fare l'intero programma, no?
Ancora complimenti per il "Gioiello"....è veramente fatto da Dio! |
Certo che se vedessi al microscopio le particelle abrasive del sidol diluito nell'ammoniaca, eviteresti di mettercelo, negli accoppiamenti!
Io ricordo che in effetti si usavano i pulitori per i metalli come il duraglit, ma per rimuovere i residui carboniosi dalle parti interne dei Rossi 15 che Piero Fontana utilizzava nei velocità prima serie, ma MAI sulle superfici di scorrimento come cuscinetti, bronzine e accoppiamenti.
L'unico materiale per lappare "home made" gli accoppiamenti usato dai vecchi saggi che frequentavano i campi nei pressi della Capitale, era... il rossetto da donna!
Eh già...
Ricordo che qualcuno al quale domandai: "ma quanto tempo ci vuole per considerare ultimata la lappatura con 'sto metodo?", mi rispose che avrei dovuto specchiarmi sul fianco del pistone, così... ho sempre rinunciato a questa attività, preferendo il rodaggio canonico al banco, avvolgendo il motore con un panno per farlo raffreddare lentamente tra una messa in moto e l'altra!
Sono fermamente convinto che i due Bagalini, parlando di ST35 (e non solo) avessero ragione da vendere. Il rodaggio lungo consuma il metallo, mentre la miscela fortemente ricinata, bruciando fa depositare sul mantello del pistone uno strato di residuo carbonioso che si adatta al cilindro, costituendo il meato ideale per lo scorrimento del lubrificante, prevenendo le famigerate "strette".
Una prova di quello che accade, lo dimostra un fatto che ho notato più volte e su più motori.
Ho un Fox 35 seconda serie che comprai usato nel '73, col quale credo di aver bruciato ettolitri di miscela ricinata 3:1.
Ebbene, ancora oggi, dopo l'ennesima riesumazione e pulitura nel paraflu bollente, quando lo metto in moto sfiata da tutte le parti, ma non appena si rideposita quella "zozzeria nera" sul pistone, il "volpino" ricomincia a fischiare e la compressione a freddo torna a livelli accettabili.
Questo spiega che un rodaggio lungo non è pericoloso per il motore, quanto lo sono le deformazioni a volte permanenti dovute alla cattiva lubrificazione delle parti in movimento.
Ho avuto anche io un nobler con l'ST35 nuovo che non voleva saperne di andare. Dopo tre o quattro voli lo smontai, aggiunsi un paio di rondelle sotto la testa e ricominciai la litania al banco...