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Vecchio 07 maggio 14, 00:47   #15 (permalink)  Top
Julian
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Data registr.: 11-12-2008
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Oltre a condividere voglio farvi partecipi di quanto mi scrisse nel 2000 un amico aeromodellista:

""In Folgaria è stata una vera festa ! !

Eccoti il riassunto:
Arrivati al mezzogiorno del sabato, uno splendido sabato di sole, abbiamo sfoderato i modelli e tutti gli accessori.
La giornata prometteva bene, ed il gruppone era quasi tutto formato: arrivati gli austriaci (Nordlingen), i tedeschi (Kempten) e tutti i vari Italiani (i migliori).

Folgaria, come tu già sai è un pendio tutto particolare: ti sembra che spinga, lanci, e poi ti accorgi che per fare dieci centimetri di quota devi scappare dal pendio per almeno 300 metri ! !, e durante quel tragitto invochi la Madonna, tutti i santi e tutti quelli che ti vengono in mente.
Poi però succede quasi sempre che fuori in mezzo alla valle prendi un'ascensore e te ne vai in paradiso.
E' solo una questione di fiducia (o di incoscienza) !
Io e F. non ci facciamo di certo pregare e lanciamo senza pensarci sù, anche se in quel momento avevo contato circa 4/5 piloti giù nel bosco a cercar funghi con le ali, ma per scaramanzia facemmo finta di non vederli.
Come quasi sempre accade in questi frangenti la sorte premia gli audaci.
Ed in fila indiana (con i modelli) siamo andati a cercarci le termiche un pò quà e un pò là, ce le siamo personalizzate, e quindi tutto il pomeriggio sù e giù come i diavoli infuriati, praticamente ci sembrava di essere a Margone.
Arriva la sera, calano le tenebre, noi con altri amici che eravamo alloggiati al rifugio Paradiso, scendemmo a Folgaria per la cena di gruppo e poi risalimmo a notte fonda.
E qui venne il momento clou di tutta la festa ........
Era mezzanotte più o meno, eravamo al rifugio, 1700 mt. di quota, una notte chiara di quelle che se perdi un quarzo nel prato lo vedi a 10 metri, luna, stelle e tutto il resto, mi sono messo a osservare il cielo in un silenzio che non può essere descritto, e non mi ricordo di aver visto tante stelle nella mia vita come in quella sera.
E' stato commovente.
La notte poi ha lasciato il posto alle prime luci dell'alba, il silenzio è rotto dalle prime voci dei nostri amici piloti, il sole comincia a spuntare e la manica-vento dà i primi segni di vita: si riparteeeee !
Via ancora padre e figlio, a comporre la nostra fantastica poesia, le ali nel vento, la mente che lascia il suo involucro naturale e si espande assieme all'aria, lo sguardo all'insù (qualche volta all'ingiù) senza le solite preoccupazioni se "porta" o "non porta": a noi non importa, i modelli vanno e volano, volano, volano, e se non volano devi solo chiederglielo gentilmente, lo faranno di sicuro.
Vennero le 14 in punto: il cielo calò il suo freddo nord feroce, i modelli rientrarono alla base, il cielo si svuotò, le antenne tornarono a cuccia, i piloti scesero alla cruda realtà della gravità, la festa finì e tutto il resto fu nulla.""

Grazie Enrico per questa stupenda descrizione

.....sento di non poterne fare a meno.....
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Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima. (Einstein)
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