Citazione:
Originalmente inviato da Paolo Gx Facciamo due conti:
La caduta di tensione richiesta e': 13V-2V=11V
La resistenza termica interna tra il chip dell'LM338 (col case TO220 proposto dal progettista) e il metallo del case e' di 4°C/W.
La resistenza termica tra il case e l'aletta di raffreddamento di un TO220 (se ben acoppiato termicamente) e' tipicamente 1.5°C/W.
La resistenza termica tra l'aletta e l'aria, per un'aletta come quella indicata nel progetto, si aggira sui 5°C/W
La temperatura massima assoluta di lavoro del chip e' 125°C, ipotizziamo una temperatura ambiente di 25°C.
Significa che l'integrato, cosi' come impiegato nel riduttore in questione, potrebbe dissipare al massimo (125-25)/(4+1.5+5)=9.5W. Di conseguenza la candeletta non deve assorbire piu' di: 9.5W(watt dissipabili)/11V(caduta di tensione)=circa 0.85 Ampere.
Le candelette, e' vero che arrivano in pochissimi casi ad assorbire 6 Ampere, o i 7 indicati come sopportabili nel progetto, ma stanno mediamente intorno ai 2-3A. La corrente erogabile di 0.85A e' sicuramente insufficiente, anche se tale valore puo' essere superato di un po' considerando che l'accensione della candeletta dura giusto il tempo necessario all'avviamento del motore.
Resta il fatto che, per un'applicazione del genere, impiegare un regolatore serie, secondo me e' proprio un errore concettuale. Come hai detto, la soluzione migliore sarebbe un regolatore switching che, tra l'altro, su un carico resistivo come quello della candeletta sarebbe semplicissimo anche da autocostruire. |
I tuoi conti sono errati, mica è una resistenza che dissipa tutta la differenza di potenziale!
Posso garantirti che funziona alla perfezione, e può erogare fino a 5A col giusto dissipatore e 7A di spunto ;)