Citazione:
Originalmente inviato da Rondone_64 Pur parlando segnali digitali il mezzo trasmissivo è comunque analogico, quindi soggetto a distorsioni.
Il mezzo trasmissivo è analogico in tutti tipi di trasmissioni comprese quelle digitali pure (ovvero quelle che trattano solo segnali digitali).
Gli errori introdotti dal mezzo trasmissivo possono, con opportune codifiche e sistemi a correzione d'errore (es. codice di Hamming), essere convertiti in segnali validi. Comunque la capacità di correzione degli errori è direttamente proporzionale all'overhead introdotto necessariamente per la gestione degli stessi.
Da qui si può dire in modo "improprio" che i segnali digitali hanno una certa resistenza agli errori del "network". |
E' bene fare chiarezza sui concetti di cui si parla... mi pare che ci sia un po' di confusione, con tutto il rispetto.
Quotazione da un sito di elettronica trovato online:
Per il segnale analogico è devastante in quanto il rumore di qualunque ampiezza
( anche minima ) maschera linformazione scritta nel segnale. Il segnale
digitale si fa invece beffe di quei disturbi che non sono sufficientemente
grandi da rendere incerta la lettura dello 0 o dell1. Voglio dire che se il
rumore non cambia 0 con 1 od 1 con 0 non agisce perché non provoca perdita di
informazione. Il segnale digitale gode di una maggiore immunità al rumore di
quello analogico che è meno robusto nei confronti dei disturbi
elettromagnetici.
Quindi:
1) come correttamente dici, il segnale portante e' sempre analogico (corretto) e puo' subire in ogni caso alterazioni. La fase di codifica dei simboli che avviene nei segnali digitali fa' si che questo, nella maggior parte dei casi, non porti ad ALCUNA alterazione nell'informazione trasmessa: viceversa, nel PPM o IPD ogni alterazione
non rilevata va direttamente ai servi.
Un esempio per tutti. Supponiamo che la TX trasmetta la posizione di un servo, es per semplicita': muoviti a 30 gradi. Tale ordine si traduce in una modifica della frequenza della portante, dato che la modulazione e' sempre FM (per entrambe i casi): esempio, portante con frequenza X. Supponiamo che sul canale si aggiunga un disturbo casuale che fa' si che la frequenza percepita dalla RX risulti X + d.
- PPM, IPD: la ricevente riceve il segnale X + d e NON HA MODO di capire se ci sono state interferenze. L'intelligenza dell'IPD consiste unicamente nell'analisi della durata del segnale, quindi se d e' grande verra' scartato, ma se e' piccolo, arriva direttamente ai servi. Se vogliamo comandi precisi dunque questo e' chiaramente lontano da quanto desideriamo.
- PCM: con la codifica viene associato il valore di un simbolo (0 o 1) ad un INTERVALLO di frequenze: es da X - i a X + i , il simbolo non viene alterato! Quindi anche se sul canale ha agito un disturbo la RX riceve l'info TALE e QUALE a quella trasmessa. In piu' ad ogni trasmissione la TX allega un pacchetto di controllo, con il quale la RX puo' capire se ci sono state interferenze.
Spero di avere reso il concetto di base, mi rendo conto che in due parole può non essere facilmente intuibile: per gli interessati posso fornire link o testi di comunicazioni elettriche
2) Il codice di Hamming si applica ai segnali DIGITALI !!!!!!!!!!!!!!!!! NON ANALOGICI!!!!!!!!!!
http://en.wikipedia.org/wiki/Hamming_code
Concludendo, dopo questa utile discussione, è bene affermare che in caso di interferenza, anche una RX PCM non può fare miracoli (come tutte del resto): la RX puo' agire mantenendo sui servi l'ultimo segnale corretto (tale funzione e' stata inclusa anche nell'IPD).
Quindi, per finire: se si vuole comprare un radio di alta gamma, sicuramente direi quelle suggerite (9XII o 9CP).
Quanto detto non vuol dire: le altre sono da evitare per eccessive interferenze o altro... di sicuro vanno bene, pero' se si vuole il meglio a mio avviso la scelta e' quella indicata. Tutto sta nel valutare quanto si pensa di proseguire in questo hobby e... dal budget