Guardare gli stick puo' giusto servire per capire come si muoveranno quando sapremo fare la manovra, quindi l'utilità è limitata.
La cosa che personalmente trovo più utile è l'analisi della manovra che voglio fare. Una volta capita la ratio di questa, valida per qualsiasi "mode" di volo (es.: per ribaltare l'eli mentre piroetta devo continuamente intervenire ciclicamente affinchè l'iniziale manovra di "picchia" diventi gradualmente alettoni a destra, cabra, etc, ovviamente piroettando a sinistra...) passo ad analizzare l'eventuale composizione della manovra in altre sottomanovre... e gurdacaso vengono fuori sempre i fondamentali: retromarcia, coni, traslato negativo...a questo punto bisogna esercitarsi fino alla nausea su cio' che piu' ci viene difficile.
Il movimento degli stick è un riferimento molto grossolano...le correzioni fatte per mantenere un cono ad altezza costante al terreno sono veramente minime e devono essere proprio quelle.
Detta così sembrerebbe una cosa impossibile. Invece con tanto esercizio il cervello piu' o meno lentamente inizia ad automatizzare il tutto.
Le prime caos che facevo andavano a spasso per il cielo, adesso riesco automaticamente a controllarle meglio.
Per quanto riguarda la caos credo sia strafondamentale la gestione del passo positivo/negativo. Vista la difficoltà della manovra raramente ci si concentra su quello che sembra essere l'ultimo dei problemi...invece con una gestione parsimoniosa di questo si evita che l'eli faccia dei chilometri anche qualora non si sia estremamente precisi col ciclico.
Spero di non avervi annoiato con la mia "teoria dell'apprendimento del volo radiocomandato"