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Vecchio 26 dicembre 06, 14:38   #53 (permalink)  Top
MVR
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Quoto praticamente tutto.
Ma più che di strutture a sforzi concentrati mi sembra più corretto parlare di alta specializzazione degli elementi strutturali.
In pratica è la teoria dei semigusci.
Si assume che i correnti lavorino ad azione assiale, i pannelli siano soggetti a flussi di taglio.
Le centine sono degli elementi infinitamente rigido nel loro piano e infinitamente deformabili all’infuori di esso. Quelle ordinarie hanno il compito di introdurre i carichi nella struttura sotto forma di variazione di flussi di taglio nei pannelli oltre a ridurre la lunghezza di libera inflessione dei correnti che data la loro piccola sezione si instabilizzano facilmente se caricati a compressione.
Quelle dette di forza hanno il compito di introdurre carichi concentrati come ad esempio un motore posizionato sotto l’ala.
In ogni caso si tratta sempre di approssimazioni che permettono di arrivare ad un dimensionamento strutturale di massima preferibilmente per eccesso.
Infatti è ben intuibile che anche i pannelli collaborano a trazione e compressione in un ala.
Così come in un longherone classico a doppia T l’anima non è soggetta a solo flusso di taglio (che non è neanche costante in realtà) ma anche a sforzi se pur piccoli di compressione e trazione.
Inoltre un longherone a doppia T non ha resistenza nulla a torsione, ma è talmente bassa rispetto alla resistenza di una sezione chiusa come quella di un profilo alare che la si trascura….
Si fanno tantissime approssimazioni all’inizio del calcolo strutturale di un velivolo!
Si pensi che una qualsiasi struttura, ad esempio l’ala oltre che ai carichi aerodinamici deve sopportare il proprio peso ovviamente. Ora come si fa a conoscere il peso e la distribuzione di materiale strutturale se ancora non si conosce come è fatta la struttura stessa?<_<
Semplice si ipotizza una certa distribuzione di peso strutturale in base all’esperienza di velivoli di caratteristiche simili già esistenti.
Una volta ottenuto il primo dimensionamento si andrà ad affinare il risultato con un secondo, un terzo e così via…
E’ un classico problema ingegneristico in cui i dati di partenza influenzano la soluzione…
Anche gli stessi carichi aerodinamici vengono approssimati, come ad esempio una distribuzione della portanza triangolare in corda…
Applicare tutto questo al dimensionamento di un aeromodello è quantomeno problematico…
Andum a vulà clè mei!!!
Ciao!
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