Da una osservazione di alcuni tra i più recenti modelli da acrobazia, sia classica che 3D, la mia curiosità si è concentrata sugli strani (almeno per me..
) profili, usati alla radice delle ali.
Più che tentare di "copiare" i profili di qualche modello di griffa, era mio interesse cercare di capire il concetto per poi svilupparlo secondo le mie idee.
Per tentare di schiarirmi le idee, ho aperto una discussione in sezione Volo 3D, dalla quale, grazie all'intervento di alcuni utenti (che ringrazio) sono venute fuori interessanti osservazioni e considerazioni che mi hanno schiarito le idee e fornito nuovi stimoli progettuali da applicare alla Sbach.
Qui la discussione:
http://www.baronerosso.it/forum/aero...ml#post3961818
Per chi si diletta di profili & c. sarà certo una discussione da leggere.
Con queste nuove e preziose info, ho dedicato qualche sera a disegnare e sperimentare profili, usando Profili Pro e X-Foil e alla fine, penso di aver trovato una buona "accoppiata" da usare nello Sbach.
La coppia di dime in alto, è quella originale, realizzate con Profili Pro, con leggerissime modifiche solo nello spessore del BU.
In basso, gli stessi profili, elaborati secondo il concetto di cui sopra, mantenendo gli stessi spessori ma agendo sul body, in particolare sulla posizione dello spessore max e sulla raggiatura del naso, nonchè alla raccordatura dei 2 parametri.
Come si vede chiaramente, il body del profilo di radice, assume una forma decisamente più "filante" e non dissimile dai profili mediamente usati nei moderni acro.
Con queste modifiche, le polari generate da X-Foil, decretano che fino a 4-5 gradi, i profili di radice ed estremità, lavoreranno in maniera simile ma dai 5/6 gradi in poi, l'ala perderà gradualmente portanza dal centro verso l'estremità che sarà in grado di "reggere" incidenze di circa 12 gradi, per poi iniziare a perdere portanza con una curva dolce e rotonda.
In pratica, per un volo in normali condizioni, l'ala contribuirà per intero a dare il suo contributo di portanza, mentre ad angoli elevati e condizioni molto estreme, non si avrà un vero e proprio stallo ma una perdita graduale e controllata di portanza.
Poi chiaramente, l'ala che NON stalla, la devono ancora inventare... ma questo è il concetto
Beh... questa è la teoria...
Per la pratica, non resta che PROVARE!!