Discussione: rinforzo trave di coda
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 05 settembre 13, 10:04   #23 (permalink)  Top
Gwaihir
User
 
L'avatar di Gwaihir
 
Data registr.: 20-07-2012
Residenza: Monte Gazza
Messaggi: 135
Si vede la mano del maestro, mi sono perso in chiacchere proprio con lui e Ma_Pa sabato scorso, era un pezzo che non lo vedevo queste parti. Purtroppo per il mio, la fuso tranciata è il problema minore, le ali (o meglio l'80% di un'ala e 1/3 dell'altra) sono state recapitate al CRM di Ciago due giorni dopo l'accaduto, il direzionale è criccato, la cappottina è rimasta dispersa nel baratro di Margone... In pratica era rimasto illeso solo il piano di quota . Con i miei tempi medi, sempre se riesco a finire il Kobuz che ho in costruzione ormai da oltre un anno, mi ci vorranno almeno sei mesi per rimetterlo in volo.

X_Oni:
La mia canna della polenta è troppo pregiata per essere usata come supporto per carteggiare . Per farla ho abbattutto un ginepro secolare, sfidando gli orsi che si aggirano numerosi in quella zona, rischiando l'ergastolo se venivo colto sul fatto... è stata poi intagliata dal pieno a suon di podetta (roncola). Si dice che possa competere tranquillamente contro la migliore delle spade dei samurai!!

Citazione:
Originalmente inviato da Ehstìkatzi Visualizza messaggio
Lo scorso Agosto al 4-5 atterraggio al Cornetto ho sbagliato a valutare la velocità del mio StingRay ed ho ritirato il butterfly con un attimo di ritardo, il modello è piombato a terra da circa 1 metro infilandosi anche in una buca da bomba di mortaio della Prima Guerra.
Morale fusoliera criccata ed in parte aperta giusto a metà del trave di coda.
La presenza di un certo A.T. di Trento e del laboratorio del Sayonara ha fatto sì che il modello potesse tornare in volo a distanza di 2 giorni.
In mancanza del Dremel A.T. ha asportato vernice, gelcoat e parte del vetro con uno strumento di precisione, conosciuto in trentino come "spolveron" e nel resto d'Italia come "flessibile", credo.
Vedi immagine
Fatto questo sono stati stesi diversi strati di lana digradanti fino a pareggiare lo spessore asportato e poi il tutto è stato avvolto con plastica da cucina.
A resina catalizzata una passata con carta 80 è servita a togliere le asperità più grosse ed infine il tutto è stato verniciato con bombolette addirittura in laboratorio.
Niente stucco.
Allego foto del lavoro.
Qualcuno ha anche tentato di fare il blu della parte inferiore con un pennarello, ma è stato dissuaso dal continuare.
Gwaihir non è collegato   Rispondi citando