Citazione:
Originalmente inviato da dopehopes @mach99: di solito, se io inventore ho bisogno di dati, partecipo attivamente ai test. Non è una certificazione in cui un'ente preleva dei campioni e li testa. È vero che ci chiede un atto di fede, ma non ci obbliga a credergli o a partecipare all'investimento. È possibile che su un full size i sistemi non si basino su un elastico per motivi di sicurezza/affidabilità, mentre su un aeromodello il costo dovrà essere ragionevolmente contenuto?
Quando compri un esc, un motore, un cb o dei servi, i dati te li fornisce la ditta produttrice |
dubito sia per quello...
per quanto concerne l'atto di fede, vedremo se mai avremo la possibilità di avere un pezzo fra le mani.
anche secondo me gli assunti aerodinamici sono sbagliati, ci vuole un'azione esterna riferita ad un controllo dei giri o del passo, mi risulta difficile credere ad un automatismo che vada contro le leggi della fisica..
purtroppo non sono come San Tommaso, non credo a chi certifica ed assicura senza fornire prove o una verifica di qualche teoria.
vedremo vedremo.
Citazione:
Originalmente inviato da max_c26acro Infatti hai ragione, io ho risposto solo alla domanda di Tullio poiché la teoria è giusta ed è quella che ho descritto nel mio precedente post, senza entrare nel merito delle scelte meccaniche di incramet, che ritengo comunque aerodinamicamente e meccanicamente sbagliate.
Infatti agli albori delle eliche a giri costanti per i full size (le eliche a passo variabile manuali esistevano già), tentarono di sviluppare dei meccanismi simili a quelli che l'amico incramet vorrebbe proporre.
Ovviamente non funzionavano come dovevano e all'azione della molla e delle masse centrifughe furono aggiunti sistemi che potessero ricevere la pressione dell'olio del propulsore, attraverso l'utilizzo di un pistone idraulico annegato nel mozzo e di un governor idraulico che altro non è che una valvola parzializzatrice di pressione che ne permette il controllo in manuale oltre che in automatico; schema meccanico che è usato tutt'ora nelle eliche idrauliche.
Questo perché per regolare il passo geometrico della pala, si ha il bisogno di conoscerne i giri e all'epoca non vi era niente di meglio ( i sensori elettrici erano di là da venire) che misurare la pressione dell'olio, visto che questa varia al variare dei giri del propulsore.
Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi svilupparono un meccanismo elettrico, basato comunque sulla pressione dell'olio del propulsore; il sensore era costituito da un trasduttore di pressione che attraverso una membrana spinta dall'olio, spostava una resistenza variabile e il segnale arrivava al motore elettrico che azionava le pale attraverso un apposito circuito elettromeccanico.
Funzionavano, ma avevano sempre problemi di affidabilità, le tripala furono montate anche sui nostri caccia che montavano i Db 601-605 e venivano costruite su licenza dalla Piaggio col nome di Piaggio P2001.
Oggigiorno, con l'elettronica moderna, è possibile misurare con precisione e affidabilità i giri del propulsore attraverso i sensori "Pick-up" e sono state sviluppate eliche elettriche che funzionano molto bene, ma ciò non toglie che in qualsiasi modo la si rigiri un'elica a giri costanti non può funzionare senza un meccanismo che permetta di leggere i giri motore-elica, sia esso idraulico, elettrico o elettro-idraulico.
Max |
eh...
dopo tanti marchingegni più o meno complessi dici che l'uovo di colombo non c'è neppure stavolta?