Beh, sì la resina è una della sterminata galassia delle resine Camattini che usa Peppe. La fibra invece proviene dal mio pusher tedesco di fibre. Riguardo la "tecnica" costruttiva, è la classica "bagnato in bagnato" (spero di non sbagliarmi) con la differenza che una valva ha il tessuto abbondante da entrambi i lati e l'altra è a filo sempre da entrambi i lati (si vede in foto). Si lamina la fibra, 3 strati da 200g/m^2 (deve venire un bell' "osso" come durezza) o equivalente in carbonio. dopodichè si stende il "palloncino" (noi abbiamo usato un laccio emostatico) tenuto in tensione da un regolatore di pressione da una parte e da un piastrino di compensato forato dall'altra. Dal compressore al laccio sono presenti due regolatori di pressione, un rubinetto ed una valvola sfiato, il tutto per avere la possibilità di regolare la pressione in modo ultra fine. Ora arriva la parte difficile.. innanzitutto bisogna "rodare" il laccio, gonfiandolo e sgonfiandolo qualche volta. Anzi, bisognerebbe partire con metterlo in ammollo nell'olio (armi o macchine da cucire) per renderlo più elastico. Dopodichè bisogna trovare la lunghezza giusta dove fare il nodo in modo che il laccio stia teso nello stampo, ma non troppo. Non vi dico i tentativi....
una volta con le valve pronte e il laccio in sede, tirato, si chiude lo stampo ovviamente avendo cura di spingere i lembi del lato abbondante dentro lo stampo mentre lo si tiene quasi chiuso, con qualcosa di largo e sottile come una spatola o una tessera. Questa è una delle fasi più critiche: se non eseguita alla perfezione, la giunzione verrà "difettata". Ora bisogna gonfiare il laccio. Meglio avere una piccola torcia a portata di mano per riuscire a vedere che succede. Si aprono i rubinetti con una pressione piuttosto bassa, come 0,7 bar, avendo cura che il laccio non si gonfi di colpo, e si preocede al gonfiaggio. Si dovrebbe sentire il rumore del laccio che aderisce e spinge. Ad un certo punto quando si vede l'estremità di uscita del laccio che comincia a gonfiarsi, bisogna fermare il gonfiaggio e trovare una posizione dei rubinetti/sfiato che mantenga in equilibrio il gonfiaggio (ovviamente bisogna lasciare il compressore attaccato, anche se non si accenderà spesso). Questa fase richiede calma e pazienza, visto che è molto facile che il laccio esploda, si sfili, si buchi, ecc. Se questo accade, bisogna aprire lo stampo, cambiare il laccio e rifare tutta la trafila ... <_< alla 4° volta si svilupperanno istinti omicidi/suicidi
... cmq una volta sistemato il tutto, si lascia catalizzare. Dopo 12 ore si può sgonfiare il laccio e rimuoverlo, mentre per aprire lo stampo è meglio aspettare altre 24 ore, specialmente ora che è inverno. Per sfornare la marmittina servono una 30ina e più di ore
tra lavoro, tentativi, regolazioni varie, lacci che esplodono, catalisi, ecc. ma la soddisfazione...