Ciao a tutti,
vi scrivo per condividere come molti altri la prima esperienza in pendio.
Iniziamo col dire che volo prevalentemente in pianura con due amici, solo con alianti gommolosi elettrici.
L'oro sono bravi ma principianti quindi li ho indirizzati subito su quel genere di modelli,
intendo motoalianti elettrici in epp non disponendo di una nostra pista di atterraggio e decollo.
La mia esperienza è un po'un copione già noto a molti, ho iniziato alla tenera età di diciannove anni, poi ho lasciato per
innumerevoli motivi fino a quando due anni fa non ho ricominictao alla grande.
Trascorro le nottate a costruire , riparare e sistemare i modelli che cominciano ad accumularsi in casa.
Ovviamente la moglie non gradisce. Poi quando non sono in vena di dedicarmi ai modelli, leggo le esperienze
di chi come me è appassionato di alianti rigorosamente sul sito del Barone.
Tutto questo per dirvi che la passione del volo sinlenzioso brucia dentro di me,
ma il coraggio di andare in pendio ancora non lo avevo trovato.
Pensavo di non essere capace e di aver speso tanti soldi in alianti che volano bene in pendio,
mentre io li utilizzo in pianura (almeno quelli elettrificabili).
Bene, sabato 22/06 sono andato al Boletto.
Partito alle 10 da casa, presi due modelli (un Electrojunior ed un Orion v3) con la chiara idea di tornare
con al massimo un modello rotto e uno disperso, penso sempre in positivo
.
Arrivo in cima al Boletto,grazie alle dritte di Naf, ma non trovo nessuno.
Osservo bene il posto ma non avevo ben capito quale fosse il punto migliore di atterraggio.
Dopo aver sistemato l'Electro Junior dotato di motore elettrico, mi decido a lanciare
rigorosamente come tutti i pivelli a motore acceso, però l'ho spento dopo i primi due secondi di volo,
perchè è stato subito Amore.
Mi sono sentito grande , invincibile leggiadro quasi un volatile capace di volare in paradiso.
Si, ho detto paradiso, perchè il posto è incantato, bel panorama, silenzio interrotto solo da alcuni ucelli che svolazzano e si divertono.
Ho sentito le rondini volare ad una velocità mai vista in città, ho sentito le loro ali fischiare passandomi a circa cinque metri di distanza.
Allora cosa è successo?
Semplice, seguendo i consigli letti sul Barone di persone esperte di pendio, mi dico faccio quota e non scendo più. Così è stato,
due ore ininterrotte di volo con un aliante che aveva dato segnali buoni anche in pianura. Non riuscivo a credere ai miei occhi, il piccolo gommolo
si è trasformato in un aliante incredibile,una linearità, eleganza e leggerezza impressionante.
Dentro di me, mentre volavo, continuavo a ripetere di stare tranquillo di non provare manovre acrobatiche,di non osare, ma era l'aliante
che sembrava avesse tirato fuori un carattere che in pianura non era mai emerso.Nel passare sotto le nuovole saliva, prendeva quota,
poi lo picchiavo e lui era felice di correre nel suo spazio, come un bambino al parco giochi. Avevo rotto le briglie di quel aliante che
giudicavo solo un trainer per scaldare i pollici in pianura. Non easagero se dico che con il motore in pianura va più piano.
Sino ad ora pensavo di essere arrivato ad un traguardo insperabile, invece poco dopo capisco che era solo il primo passo verso una droga
fortissima: il Boletto!!
Ma non è finita qui.
Infatti ad ora di pranzo, alle 13:00, il pendio si prende una pausa e iniziano le prime difficoltà.
Improvvisamente senza alcun segnale vedo l'aliante che quasi mosso da un motore nascosto arranca e perde quota prima ancora di comprendere
cosa avrei dovuto fare. Diriggo il mio EJ verso di me, ma sembrava quasi frenato e allora ricorro al motore elettrico, ma uno strano rumore
proviene dal motore, è troppo tardi sono basso e provo un atterraggio di fortuna. Il gommolo riesce a spanciare,non si rompe.
Recupero l'aliante,lo controllo molto bene e noto che una vitarella di un'elica si era svitata perdendo una delle due eliche pieghevoli.
Questo il motivo di quel brutto rumore sentito quando ho cercato di dare gas per riprendere quota.
Penso a tutto quello che è successo, reputandomi molto fortunato, un'elica è nulla come bilancio della giornata.
Alle 14:00 mi accingo ad andarmene poichè solo e un po' spaventato dal fatto che il vento si era fermato, classico errore del principiante.
Mentre scendo arrivo alla Baita di Fabrizio. Qui, incontro dei ragazzi che erano appena arrivati con dei modelli molto performanti,
allora decido di risalire con loro per avere informazioni, condividere la passione, vedere i loro modelli e le loro capacità.
Sinceramente, oltre ad aver conosciuto persone fantastiche e divertenti, ho visto bravissimi pollici con ottimi mezzi.
Vi dico solo che ho sentito fischiare le ali in continuazione e vedere alianti sfrecciare a velocità che i jet elettrici si sognano.
Mi riferiscono che non c'ara molta condizione quel giorno, quindi di stare attenti a rientrare subito, nonappena gli alianti rallentano.
Incredibile, mi hanno dato subito delle dritte per atterrare che mi hanno permesso di scendere senza mettere a rischio il modello.
Certo però la mia inesperienza ha pagato pegno, stallata a bassissima quota con atterraggio di punta, rotto il modello e riparato
in meno di due minuti con nastro isolante (poi a casa riparato meglio,quasi come nuovo).
Ringraziamenti a tutta la compagnia, simpaticissimi, giornata indimenticabile.
Inutile dirvi che non vedo l'ora di tornare in pendio, dato che gli alianti li trovo rilassanti, divertenti e sempre armoniosi.
Mi sono dilungato, ma spero di aver trasmesso a tutti quelli che non si decidevano come me ad affrontare il pendio ad andare senza esitazioni.
Boletto, ti ho affrontato in condizioni difficili, ma la prossima volta ti affronto seriemante, arrivederci vecchio mio.