Un giorno, trovandomi a Righi, ho avuto occasione di provare le fishray.
Una prova breve, in poca condizione, che mi ha lasciato pregnato di contrastanti ma piacevoli sensazioni.
I suoi punti di forza sono il basso carico, l'elevata manovrabilità, l'estetica gradevole, la spendibilità/robustezza in relazione al conseguente tipo di volo "azzardato" che permette.
Proprio questo ultimo punto mi è sembrato, con i suoi vantaggi, un neo.
Premesso che: le fishray nasce per quello, e questo va bene si chiaro e senza polemiche!
Nel mio antiquato modo di volare è inconcepibile azzardare un manovra nel senso la và o la spacca (siamo sempre daccordo: le fishray comunque non si rompe).
Ma non so se mi spiego: mi sembra come volare nella realtà con il simulatore
Questo provoca, secondo me, carenza in quella adrenalinica sensazione di non poter sbagliare,carenza nella necessità di applicarsi con massima contrazione perchè l'errore non capiti.
Questo volo con nonchalance tipico purtroppo dei gommoli è quello che in parte li rende pregiatamente godibili ma sgradevolmente giocattolosi.
Tanto giocattolosi da essere, divertenti, formativi nel volo, ma ALTRA cosa ripetto ad un qualsiasi modello solid body, con il quale il volo è altro sport, e con il quale, per saper volare, si deve ri imparare (arrivando dal polistirolo).
Al gommolo manca poi totalmente l'inerzia, questo lo rende molto acrobatico, ma incapace di fare voltige.
I francesi distinguono giustamente i termini:
voltige: manovre geometricamente e spazialmente corrette tipo f3a
ed
"acrobatic": manovre convulse, senza geometria, "casinare".
Da queste comunque confutabili constatazioni nasce il mio progetto:
facciamolo di legno,
pesante,
con un carico che lo tiri in traiettorie più balistiche,
che faccia loop rotondi,
tonneaux lunghi e corretti,
pur mantenendo il bell'aspetto del "pesce" e la sua scattante scintilla vitale.
Non so cosa ne uscirà fuori, spero un modelletto altrettanto divertente e poco dispendioso con i "difetti" del pesce trasformati in pregi e con i pregi del pesce, inevitabilmente trasformati in limiti.
Due modelli diversi, posti inevitabilmente agli estremi per tipologia, seppur paragonabili per morfologia e fruibilità.
Senza nulla togliere allo straordinario lefishray che rimane un MUST ed un modello allo STATO DELL'ARTE nel suo genere. Per cui comunque, a lui ed ai suoi ideatori, tanto di cappello.