Le celle Lipo sono molto, ma molto più sensibili al valore di massima tensione rispetto alle NiCd.
Durante una carica di una batteria, la tensione se pur lentamente, sale continuamente. Nelle celle al NiCd, la sovratensione per una carica prolungata oltre il limite di capacità di targa viene sopportata abbastanza bene (comunque è bene evitarla).
Alle celle LiPo è stato imposto di non superare mai la tensione massima di 4,2 Volt elemento.
Durante la carica di una batteria composta ad esempio da 3 celle Lipo, se una cella ha ragginto i 4,2 Volt mentre le altre due hanno ancora una tensione di 4,0 Volt, il caricabatterie continua a erogare corrente alle 3 celle.
Il CB è programmato a bloccare la carica quando la somma delle 3 celle raggiunge i 12,6 Volt (4,2 X 3).
Nel mio esempio avevo un elemento a 4,2V e due elementi a 4,0 quindi la tensione totale di 12,2 V. Poichè la carica continua fino a quando la tensione totale non raggiunge i 12,6 V, finirà che al termine della carica l'elemento che aveva 4,2 V raggiungerà una tensione di 4,4 V e gli altri due elementi di 4,1 V (totale 12,6 V).
Per i costruttori delle LiPo, una tensione di 2 decimi di Volt superiore alla massima di 4,2 Volt è estremamente dannosa per la cella. Ecco il motivo dell'uso dei bilanciatori per evitare queste sovratensioni alle singole celle.
Nelle batterie al NiCd queste sovracariche vengono in parte dissipate in calore e per questo sono meno delicate delle consorelle LiPo. Quest'ultime mal sopportano le alte temperature.
Naraj.
|