Inoltre vedevo che più addietro nel thread si parlava di questioni legali.
mi permetto di chiarificare alcune questioni:
- Ordini dalla Cina: la legislazione che impone la tassazione è quella italiana. Si tratta di pagare l'IVA (che da voi in Italia dovrebbe essere sul 22% ??) più degli eventuali dazi doganali e restrizioni quantitative all'importazione (non conosco con precisione la legislazione italiana ma se l'ammontare delle spese doganali è superiore all'Iva dovrebbe trattarsi di questo) e una forse piccola percentuale di spese doganali al senso stretto (costi di trattamento, ...).
---- Le dogane hanno il diritto ma non l'obbligo di tassare .. quindi in genere ficcano il naso laddove sentono maggior puzza di valori elevati
La corretta dichiarazioni fiscale è a carico del contribuente, la dichiarazione scorretta implica sanzioni
-Ordini dalla CE: Vige l'unione doganale, dazi e restrizioni alle importazioni sono proibiti. Quello che è ammesso è il carico delle differenze di IVA sul contribuente... ciò significa se in DE l'IVA è al 13% e in Italia al 22%, sta al contribuente pagare il 9%... In ogni caso non si può caricare alcuna altra spesa...
Per ragioni di opportunità, le dogane saranno quindi meno interessate a tassare i pacchi europei (ci guadagnano meno) anche se in teoria ne avrebbero il diritto
N:B .. non prendete tutto alla lettera, sono giurista ma non ho una formazione italiana