Suggerimenti all'ENAC per schiumini e alianti
Sul sito dell'ENAC c'è la bozza del regolamento e un modulo per eventuali commenti e suggerimenti.
Il regolamento distingue mezzi per uso professionale/commerciale (con grandissime limitazioni e regolamentazioni, giustissime secondo me) dagli aeromodelli per uso hobbystico, con limitazioni molto più blande.
Gli areomodelli sono divisi in due classi, sostanzialmente in base alla massa in assetto di volo minore o maggiore di 20 kg.
I modelli maggiori di 20 kg sono soggetti a limitazioni ed autorizzazioni, mentre per quelli inferiori a 20 kg dice:
"Sono autorizzati a volare, anche in caso di volo vincolato, nelle ore di luce diurna purché laeromodellista mantenga un continuo contatto visivo con laeromodello, senza aiuto di dispositivi ottici e/o elettronici a condizione che lattività non presenti alcun rischio a persone e cose.
A tale scopo laeromodellista deve selezionare opportunamente le aree per lattività, ed in particolare aree non popolate, lontano da aeroporti, e non al di sopra di 50 metri di altezza, per le quali può assicurarne il controllo al fine di non causare rischio a persone e cose."
La mia paura è che le stesse Federazioni di aeromodellisti siano più interessate a cercare di ridurre le limitazioni per gli aeromodelli molto grandi, in generale non credo si interessino molto ai modelli di piccole dimensioni, che invece usano moltissimi appassionati come me che, pur essendo da anni iscritto ad una associazione, continuo a trovormi bene con modelli elettrici in Depron autocostruiti o acquistati, costruiti in EPP o simili. Mi rivolgo quindi ai colleghi aeromodellisti "light" (intendendo questo termine come riferito al peso dei modelli e non alle capacità dei piloti, basti pensare a cosa non si vede fare con gli "schiumini" nelle manifestazioni indoor!), nonchè agli aliantisti che sono stati completamente ignorati: amici, penso valga la pena esprimere all'ENAC, visto che ce ne concede la facoltà, anche la nostra opinione in merito.
In realtà sotto i 20 kg l'unico punto discutibile, visto che il resto è puro buon senso da sempre adottato dagli aeromodellisti, è quello della quota di volo massima di 50 m.
Il mio personale suggerimento all'ENAC è stato quello di dettagliare meglio condizioni specifiche e rimuovere del tutto i limiti di quota almeno nei seguenti casi:
1) nessuna limitazione per aeromodelli di massa inferiore a 3 kg, portando come esempio il fatto che oche di 5 kg volano in stormo fino a 8000 m di quota e non costituiscono un problema alla navigazione aerea pur essendo molto più pesanti e soprattutto "meccanicamente" più robuste di un modellino in polistirolo o in balsa;
2) nessuna limitazione per aeromodelli tra 3 kg e 20 kg pilotati da aeromodellisti assicurati ed iscritti ad una associazione (cosa che garantisce un controllo comportamentale reciproco tra i soci) e fatti volare sui campi volo delle associazioni, tipicamente posizionati in aree a bassissimo rischio;
3) nessuna limitazione per gli alianti fatti volare in pendio, cioè in aree montane a bassissima densità abitativa, dove qualsiasi limitazione equivarrebbe a proibire del tutto il volo a vela: in zone come Punta La Pira la pendenza media del terreno è di 1:2, e più o meno la stessa inclinazione si cerca di avere per poter riportare l'aliante al punto di partenza, per cui un aliante ad una distanza di 300 m, cioè la larghezza del campo di Robassomero, si troverebbe facilmente ad una quota di 300 m.
La logica generale, come si può capire, è che al diminuire del rischio apprezzerei una corrispondente limitazione delle limitazioni normative.
Il rischio diminuisce con il peso dei modelli (energia cinetica e resistenza meccanica ridotte), con l'esperienza dei piloti (un indicatore della quale può essere l'appartenenza ad una associazione, dove gli stessi soci fungono reciprocamente da controllori ed istruttori) e con la distanza da zone densamente abitate (come in pendio in alta montagna).
Salutoni a tutti,
Giorgio
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