Assodato che ci vuole il sassolino iniziale
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, resta il dubbio se il modello rimanga in quell'assetto che gli dà un'incidenza tale da continuare a volare.
Beppe dice che basta l'angolo di svio, ma è da chiarire quali sono le nuove forze in gioco.
Supponiamo che il sassolino o la cabratina abbiano provocato una rotazione verso l'alto di 5° all'asse del modello (ricordando che altrettanto hanno fatto le corde alari e piano di coda e asse motore); anche la trazione ha ora un'inclinazione di 5° up ed il vettore velocità
tende a seguirlo.
Se questo seguisse istantaneamente la nuova direzione, si ritornerebbe alle condizioni di incidenza zero e non ci sarebbe più nè svio nè portanza. Visto che invece, il modello si alza (postulato o dogma iniziale), deve esserci un ritardo nella rotazione della velocità.
Creata l'incidenza, finalmente siamo in volo; abbiamo un vettore trazione che possiamo scomporre in due forze perpendicolari: una orizzontale che cerca di far avanzare il modello ed una verticale che contribuisce a sollevarlo.(In verità, a seconda del punto di applicazione, tende a sollevare il muso o ad abbassarlo, in contrasto con la forza di trazione che farà il contrario)
direi che il senso di rotazione dei momenti generati dalle due forze dipende dalla posizione della linea di azione delle stesse rispetto al baricentro del modello.
In questo caso sarebbe meglio non scomporre la trazione e vedere se la linea di azione della stessa passa sopra il baricentro ,con conseguente momento picchiante,sotto il baricentro con conseguente momento cabrante o per il baricentro con conseguente momento nullo.
E' comunque corretto dire che la componente orizzontale della trazione serve a far avanzare il modello,la componente verticale fornisce portanza da aggiungere a quella generata dall'ala.
Ora le corde alari e del piano di quota stanno volando orizzontalmente (altrimenti non ci sarebbe incidenza e quindi portanza) ma non sono parallele al vettore velocità; oltre alla portanza, ora generano anche una resistenza maggiore rispetto alla condizione iniziale. Da considerare anche il maggior momento generato dal piano di quota, visto il maggior braccio di leva rispetto al baricentro. Per intuito, forse sbagliato, mi vien da pensare che tutto il marchingegno cerchi di riportarsi nelle condizioni iniziali, dove la resistenza era minore, cioè di riallineare tutti gli assi con quello della velocità.
credo che questo dipenda da un sacco di fattori oltre quelli considerati.
Per esempio dagli eventuali momenti sopra menzionati,dalla posizione del baricentro rispetto al Centro di Pressione ( parlo di Centro di Pressione perchè più intuitivo,ma il concetto non mi piace molto,trovo più corretto ragionare in termini di momenti ) che si è spostato rispetto alla posizione iniziale,dall'incidenza assunta che determina un angolo di svio diverso e quindi un diverso valore del momento equilibrante prodotto dal profondità,ecc.ecc.
In ogni caso il marchingegno può assumere una posizione di equilibrio e quindi continuare a mantenerla
Ora diventa una questione di fede: basterà lo svio che spinge sul piano di quota a vincere questa maggior resistenza e mantenere questo equilibrio?
Diciamo di sì!
Bene, però "mi consenta" un'osservazione: se la spinta o trazione rimane invariata ed aumenta la resistenza, necessariamente deve diminuire la velocità. Allora diminuisce anche la portanza e lo svio. E allora che succede? Sarà ancora sufficente questo svio per far restare tutto com'è? Devo fare un'altro atto di fede?
Ma parliamo di fisica o di religione?
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