Visualizza messaggio singolo
Vecchio 03 novembre 06, 18:45   #20 (permalink)  Top
Mario Mollo
Rivenditore - ElyService
 
Data registr.: 16-10-2006
Messaggi: 273
Citazione:
Originalmente inviato da Mirav
Chiedo scusa, questo ragionamento non fa una piega. Ma sono io che non riesco a spiegarmi. La gyro piezoelettrica funziona sfruttando la forza di Corioli. Ovvero i quarzi all'interno si deformano sotto questo effetto in misura del momento inerziale. Il momento inerziale è uguale a I=mr2, dove I è il momento, m la massa e r2 il raggio al quadrato. E' palese come all'aumentare del raggio aumenti il momento, ovvero quello che genera l'accelerazione angolare. Può darsi che stia andando nel pallone, ma vi prego di darmi delle spiegazioni matematiche per convincermi del contrario. Io sono ancora dell'idea che la gyro va posizionata il più vicino all'asse che deve monitorare, come del resto è scritto sulla maggior parte dei manuali di installazione. Magari sbaglio, ma vorrei capire il perchè.
@Tartao, non credo ci sia problema a mettere la gyro nel porta servi, comunque non supre i 10/15 cm raccomandati come misura massima dai costruttori.
Il momento di inerzia di un corpo è concettualmente equivalente alla massa se il moto è una rotazione. Faccio un esempio: un vagone di un treno viaggia a 10 all'ora. Quale è la sua energia? La sua massa per la velocità al quadrato diviso 2+ l'energia delle ruote in rotazione, uguale al prodotto del momento di inerzia per la loro velocità angolare al quadrato diviso 2. Il momento di inerzia di una massa puntiforme rispetto ad un punto di distante r è quello che dici tu. In un corpo di dimensioni finite I è l'integrale esteso al volume di mr2, ossia la somma degli infiniti contribuiti delle infinite masse infinitesime ecc ecc.

Un giroscopio ha un elemento sensibile alla rotazione, che appunto serve per capire se l'eli sta ruotando o no. Questo sensore avrà una massa e quindi un momento di inerzia rispetto alla rotazione rispetto ad un certo asse. Il costruttore del giroscopio conosce il sensore e quindi può progettare l'elettronica relativa.

Ma il giro è sensibile alla sola rotazione... Non ho la presunzione di contraddire i costruttori di giroscopi: se dicono che è meglio metterli vicino all'asse avranno i loro buoni motivi. Magari il sensore viene disturbato da componenti del moto non rotatorie, ma mi sembra strano. Mica l'eli sta fermo e basta... Quando si fanno manovre estreme il giro subisce forti accelerazioni, ma non mi sembra che sbrocchi e funzioni solo quando l'eli ruota su se stesso...

In risposta a Renato ripropongo l'esempio del 33 giri. Metti sul piatto del giradischi dieci dadi, in varie posizioni, vicini e lontani dal perno centrale. In quanto tempo ciascun dado fa un giro completo su se stesso? Tutti fanno 33 giri su se stessi ogni minuto, tutti insieme, non c'è uno che finisce il suo giro su stesso prima degli altri. Il giro vicino all'asse ruota esattamente alla stessa velocità di quello lontano, ma traslano avelocità diverse. Nel mio primo post dicevo che un moto rigido si scompone sempre in una traslazione e una rotazione. La rotazione non cambia allontanandosi dall'asse.

Ultima modifica di Mario Mollo : 03 novembre 06 alle ore 18:50
Mario Mollo non è collegato   Rispondi citando