In linea di massima SI: si tratta di affinare la carburazione. Io procedo come quasi tutti a regolare il massimo per ottenere il picco di RPM; poi affino il minimo fino a quando tra abbassare il fermo farfalla (trim) e chiudere lo spillo L, riscontro che a motore caldo, l'apertura del gas risulta magra. Se al minimo gira bene, ma dopo 10-15 secondi apro il gas e "manca", allora apro leggermente la vite L, finchè riprende bene.
A questo punto ricontrollo il massimo e se necessita ritoccare, ripeto la prova del minimo, sennò lo provo in volo.
I ritocchi si fanno a prove sucessive, ma sempre a motore caldo, meglio dopo il volo!
Un motore carburato correttamente che non "scoreggia" farà più fatica a fare il priming e finchè non si scalda, tende a "mancare" aprendo dal minimo. Una volta scaldato, si regolarizza e non ratta.
Nel link postato da toio, la procedura utilizzata per la regolazione è inversa a quella che uso io, ma con lo stesso obiettivo. Loro chiamano quella che tu dici "scureggia", funzionamento stile 4 tempi...
....( c'erano dei ciclomotori Garelli monomarcia ai miei anni, che andavano via sempre con quel regime 4T ...
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In breve, se hai una naca motore che produce delle variazioni di pressione "rilevanti", il tuo carburatore perde la taratura che ha tra fermo a terra ed in volo; quel forellino è una normalissima presa di pressione atmosferica...una comunicazione con l'ambiente esterno. Il diaframma è una sottile membrana comunicante da un lato con quell'orifizio che vedi, ed internamente agisce sul bilancere che comanda uno spillo di aperura/chiusura passaggio benzina, come il galleggiante dei carburatori a vaschetta.
Se la forza dinamica dell'aria che investe il muso, crea variazioni di pressione nella naca, la carburazione cambia. Ciò si può verificare anche in presenza di cambiamenti di assetto tra volo diritto e rovescio, dato che l'aria impatta in modo differente sulla cofanatura motore e le sue aperture di areazione.
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Hai presente quando corri in auto d'estate, col finestrino aperto e senti dei colpi creati dalle turbolenze dell'aria? -
Una soluzione è quella di portare la presa di quel piccolo orifizio in una zona ad aria calma e pressione più costante, tipo dietro la parafiamma; con quel tubetto saldato ed uno spezzone di tygon.