Citazione:
Originalmente inviato da enrico58 ........... ?????? Gli iscritti automobile club italia sono una assoluta minoranza di chi guida una auto, ma nessuno ( ACI e legislatore) si preoccupa quando decidono di cambiare le regole del il codice della strada......
Enrico |
Centrato il problema!
Perchè chi guida l'automobile non è l'unico e il principale utente della strada.
Quindi giustamente e saggiamente chi regolamenta il codice della strada fa norme che tengono presente la situazione reale includendo la presenza e le necessità di tutti gli altri utenti (per fare un esempio camionisti o ancor meglio pedoni), senza neanche interpellare quest'ultimi (che non hanno magari neanche un "associazione di categoria")!
Invece mi pare che qui si ribalti esattamente la situazione!
Sarebbe come dire che, poichè l'unica associazione che rappresenta gli automobilisti (e sottolineo automobilisti, neanche camionisti, ciclisti, pedoni ecc.) è l'ACI, il ministero dei trasporti o chi per esso, quando decide di mettere in mano al codice, si incontra solo con quest'ultima e anzi decide in base alle istanze particolari (e ci mancherebbe altro, l'ACI farebbe "giustamente e solo" gli interessi particolari dei proprio iscritti) di questa e solo di questa (essendo "unica" rappresentanza ufficiale).
Per carità, probabilmente si può anche fare così.
Però a me, un lavoro fatto così, mi spiace scomodare la "politica", ma sembrerebbe tanto un "contratto stile Pomigliano": fatto a misura di chi ha avuto "interesse" a sedersi a un tavolo dove c'era il minor numero di persone possibile.
Il fatto di sedersi a un tavolo dove c'è il minor numero di persone ha un vantaggio: semplifica le cose. Se è vero come è vero che, già se siamo in due, metterci d'accordo diventa un problema.
Ma che sia il modo giusto di fare le cose, a mio modesto parere, è tutto un altro paio di maniche.
Ripeto, a casa mia, prima di regolamentare qualsiasi cosa, bisogna prima capire e fare la fotografia della situazione a cui si vuole mettere mano.
Poi si pensano alle cose da fare e come farle.
Dice il saggio: non c'è niente di peggio che pensare di aver trovato una soluzione semplice ad un problema complesso.