Visualizza messaggio singolo
Vecchio 29 ottobre 12, 12:44   #16 (permalink)  Top
kitaro
User
 
L'avatar di kitaro
 
Data registr.: 28-02-2005
Residenza: Massa Carrara Cinquale (MS)
Messaggi: 5.922
Immagini: 12
Citazione:
Originalmente inviato da gussalapita Visualizza messaggio
Per anni ho guardato attraverso le finestre dell'ufficio per cogliere lo stormire della fronde, capire da che parte arrivava.

Ogni giorno, per cogliere i segni: il cielo che si muove a primavera, l'aria tremolante nell'estate calda. Ad autunno inoltrato, un mulinello di foglie secche bastava per accelerarmi i battiti.
Ogni volta che il lavoro mi portava in viaggio, anche un argine scatenava i miei ormoni di volatore frustrato. Guardavo rapito il volo degli uccelli, danzare con la portanza.

Sognavo Canossa e appena potevo mi precipitavo lì.
Nel percorso che mi portava in collina, guardavo i cespugli e le cime degli alberi, tirava dalla parte giusta? Avrebbe portato?
Avevo sempre due tre o più alianti nel baule, nel timore che un guasto mi facesse predere la giornata di volo e per sfruttare ogni condizione. Alcuni alianti avrebbero volato due o quattro volte in un anno, ad essere fortunati. Bisognava essere pronti.

Il Vento.

Misterioso, dispettoso.
Tenera amante, quando spira appena giusto e solleva le tue ali sul filo del pendio e ne segui le curve.
Distruttore quando gira dalla parte della pesa, raffiche violente sui calanchi dove non c'è recupero e l'atterraggio è un francobollo.

Vieni vento carissimo, ti amo quando ci sei compagno.
Ma a Canossa in certi anni è stato come l'acqua nel deserto.
L'ultima speranza di chi attende l'arrivo dell'amata è l'aria delle sei, mi coglieva sera ancora ad aspettare, dai, dammi dieci minuti di amore.

Per anni la mia vita di volatore è dipesa dal vento, come una droga.


Un bel giorno, a due ore da casa, ho scoperto le Alpi.
Non ne coglievo l'essenza, ero uno di pianura.
Ci ho messo un pò, anni, prima di capire che avrei potuto lanciare anche quando il vento non c'era. Lentamente ho imparato i nuovo segni, ho abbandonato i pendii erbosi delle piste da sci che avevo scelto perchè somigliavano ai pendii di casa.
Ma non era quello il Valhalla.
Il Regno degli dei lo vedevo in lontananza, una valle più in là, zona proibita perchè lì partivano i delta.

E' lì che ho trovato la mia terra, e non è più il vento a staccare il biglietto per la corsa. Può essere rovescio, e nulla cambia.

L'aria sale ovunque, e scende ai bordi delle termiche. E' una grande e profonda pentola, con monti che la sovrastano e la cingono da tre lati, popolata di daini e camosci, con la sua Aquila e i Corvi Imperiali.

Come la Croce Arcana, è un luogo Magico. E' il Sacro Monte,
che porta il cielo i miei sogni.
.... ma sei un modellista o un sommo poeta??
__________________
Visita il mio Forum sulle modifiche auto elettriche per bambini http://piccoleruote.forumfree.it
kitaro non è collegato   Rispondi citando