18 ottobre 12, 09:55
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Data registr.: 08-08-2011 Residenza: Roma
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Originalmente inviato da martini74 Che confusione... Gli avvisatori di stallo non misurano la velocità relativa all'aria, ma l'angolo di incidenza! Certo, la misura della velocità può darci un'idea dell'approssimarsi dello stallo, ma non sarà mai una misura precisa ed affidabile; lo stallo arriva quando l'ala ha un'angolo di incidenza eccessivo, quindi succede che il flusso di aria sul dorso dell'ala non é più laminare (fenomeno indispensabile affinché si crei la magica portanza) ma distaccato dall'ala stessa; difatti esiste anche lo "stallo di potenza", uno stallo ad alta velocità in quanto pur essendo molto veloci in particolari situazioni il flusso dell'aria si può staccare dal dorso dell' ala, creando appunto lo stallo... in questa fase non si crea più una depressione sopra l'ala, e quindi non é più risucchiata verso l'alto (come tutti ben sappiamo i circa 2/3 della portanza sono creati dal dorso, la parte sopra l'ala dove si trova la zona di depressione, ed il rimanente dal ventre, la parte sotto l'ala dove si trova la zona di pressione)... in effetti un'areo vola non tanto perché viene sospinto verso l'alto, ma perché viene risucchiato verso l'alto... e senza flusso laminare sul dorso niente depressione, e niente depressione niente portanza; niente portanza ed un corpo più pesante dell'aria diventa un sasso! E le conseguenze di questa reazione a catena le conosciamo bene... Comunque leggete qui, avrete le idee più chiare: Stallo aerodinamico - Wikipedia | Infatti la mia ipotesi era di montare un pressostato sul dorso dell'ala, proprio in modo da misurare la depressione.
Carlo
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