@estense
Siamo perfettamente d'accordo. Questo è già un sistema non casuale di ricerca perchè è basato sull'osservazione della morfologia del terreno.
Altro sistema di individuazione è quello della "pelle". Quando senti calare il vento e ti senti riscaldare la pelle non dal sole ma dall'aria che ti circonda, significa che proprio dove sei si stà formando una bolla e appena senti un brusco raffreddamento è la bolla che si stacca; devi essere pronto a "saltargli in groppa".
Di segno opposto se sei in pendio e ti trovi in postazione sul ciglio dello stesso. Finchè senti provenire dal basso aria calda vai tranquillo; ma appena senti freschino sulla pelle attento alle discendenze, che seguono come un'ombra le termiche. Questo, però, solo in caso di volo in termodinamica.
Circa la mia precedente, devo fare una correzione: in occasione del volo in aliante eravamo si a 3000, ma non mt., bensì ft. (piedi). Solo in determinate condizioni le bolle raggiungono queste altezze; di solito 500/700 mt. e a quel punto stop perchè la loro temperatura si è abbassata uniformandosi a quella esterna, a volte generando un bel cumulo. Nel lontano 1955 (triplo sigh!), all'aeroporto L. Ridolfi di Forlì, dentro uno di questi cumuli ci ho perso un veleggiatore a causa del mancato funzionamento dell'antitermica (miccia legata con troppo elastico). Il modello, sano e salvo, fù ritrovato dieci giorni dopo a Castrocaro nel campo di un contadino (in linea d'aria circa 10 Km.).
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