Citazione:
Originalmente inviato da m.mauro Nn è fra i miei "ritagli", una baionetta in carbonio, da 8mm., come appunto è rikiesta.
Considerando ke è un modello studiato e conseguentemente nato x la pianura, quindi no ai looping, tonneaux, affondate mozzafiato ecc., "simpatike" evoluzioni, possibili in pendio.
E vista il mio nn avere a disposizione una baionetta da 8mm., credete poco adatta una baionetta in carbonio, da 6mm??
Oppure potrei usarci delle altre, a sezione rettangolare, ma molto più grandi (2x15), originalmente, facenti parte di ali di 4Mt??
Devo comprarla??? |
Le baionetta di acciao da 8mm noi la usiamo sui piani di coda.
Ricordo di una, sul mio primo StingRay, di acciaio per punzoni: si spezzò. L'inconveniente avvenne fortunatamente a terra durante il montaggio dell'aliante. Esaminata sul luogo, scoprimmo che dentro aveva una cava, enorme e rugginosa.
Da allora impieghiamo solo acciai 58SiMo8 (MOC). Si tratta di un acciaio con buone caratteristiche di tenacità e resistenza all'usura. La presenza di elementi di lega tipo Cr e Mo conferisce una buona temprabilità, di notevole importanza nel caso si debbano realizzare elementi critici come le baionette, a superficie dura.
Ricaviamo ogni barra per forgiatura preparando dapprima una billetta di quattro stadi sovvrapposti.
Questi vengono fusi per martellatura a caldo l'uno sull'altro fino a ridurne le dimensioni a un terzo dell'originale aumentando così la densità molecolare del materiale.
Il pezzo viene successivamente ripiegato su sè stesso altre sedici volte e lavorato sempre per martellatura diffondendo così massimamente il carbonio in ogni parte del pane.
Solo così siamo sicuri di ottenere finalmente un materiale omogeneo senza cave disomogeneità o punti di cedimento nascosti.
La vergella da 8mm di diametro viene ottenuto per trafilatura a due soli passaggi con cabestano "a back tramaglio" su filiera a diamante naturale come per i microfili. La zona di calibratura della trafila è infatti molto importante. Per verifica vengono inseriti fili di acciaio ramato nel foro della filiera insieme alla polvere abrasiva. Al movimento assiale del filo si combina la rotazione della filiera e l'inclinamento di questa in modo da arrotondare l'angolo di uscita ed evitare spigoli vivi. Con quest'ultima operazione si ottiene la zona di back relief dove il tramaglio non potrebbe intervenire se non diminuendo la precisione. Non c'è, in pratica, stiramento. Tale azione potrebbe compromettere parzialmente l'efficacia della compenetrazione/omogeneizzazione ottenuta tramite la precedente lavorazione.
La tempratura avviene non a olio come molti credono bensì con l'antico metodo di immersione in acqua come per le Katane. Durante l'operazione il mastro forgiatore ha l'accortezza di mormorare alcune formule propiziatorie (non sa cantare altrimenti intonerebbe l'apposita canzone Fujii che parla dei fiori di mirto che dopo la pioggia sbocciarono splendenti sotto gli occhi del viaggiatore che aveva smarrito la strada per il tempio).
La tempratura rende il materiale duro ma fragile. Si procede quindi a una lunga stabilizzazione nel forno a bassa temperatura secondo il metodo classico.
Le barrette così ottenute vengono selezionate durante una cerimonia e le restanti vengono spinte nell'adige su una zattera.
Le baionette a lama 14x2 e relativi foderi sono invece della Graupner e le ordiniamo da jonathan.