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Vecchio 28 settembre 12, 12:16   #16 (permalink)  Top
icarus64
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Originalmente inviato da angelfly Visualizza messaggio
Quanto ti capisco !!! Tu non sai quanto ho insistito con il titolare della Mantua perchè rivedesse questa copertura. Niente da fare, lui è convinto che il duraflex sia il massimo.
E' per me inconcepibile che un modello superlativo come il KOSMO non si possa avere in un formato ARF od anche in un kit di qualità, magari con fusoliera in fibra ed ala da assemblare. Non capisco perchè nella scatola ci siano alcuni prezzi prelavorati con cura, ma fuori quota rispetto al modello. Non capisco neppure perchè venga fornito un castello motore dove a fatica ci puoi far stare un 40 ma mai un 60 !
Il Kosmo meriterebbe di più. Forse il grande Benito Bertolani ci leggerà e magari potrà fare qualcosa per ridare vigore a questo gran modello.
Esempio ? Guardate il Phoenix 7 distribuito da Hangar 9. E' un ARF eccellente. Il modello è facile da assemblare e vola benissimo come il suo avo della fine degli anni 70. Costa € 360,00 molto in più del Kosmo IV ma vi assicuro che li vale tutti i soldi che si devono spendere. Arriva con l'ala intera già montata e tutte le parti da assemblare sono precise ed allineate perfettamente.

ciao a tutti
Purtroppo il proprietario della Mantua non ha intenzione di cambiare le cose da come ora sono; non intende rinnovare un bel niente. Ne sà qualcosa anche Pellikano che anni fà gli fece una proposta per rilanciare il marchio OPS. L'alternativa ci sarebbe: il Kosmo III, che è il classico balsa kit, ma in tutta sincerità non me la sento di affrontare una costruzione del genere. In occasione del Raduno F3A Vintage di questa estate parlai con Bertolani e gli chiesi di adoperarsi affinchè venisse rimessa in commercio la scatola del bellissimo Komet; lui ne sarebbe felice, ma il problema è che nessuno la vuole fare. Il bravo De Dominicis di Foligno mise in produzione il Galaxy, ma nonostante il modello incontrò un certo apprezzamento da parte degli appassionati e non solo in Italia, alla fine, anche perchè lui a giusta ragione volle mantenere la qualità eccelsa che sempre lo ha contraddistinto, non solo non ci guadagnò, ma ci rimise, tant'è che ora ha chiuso i battenti. Il problema è che produrre quì da noi è sempre più difficile, per non dir impossibile. Con un pò di buona volontà si potrebbe percorrere "la via di Marco Polo" e sentire li qualche bravo produttore quanto chiede per fare un piccolo lotto di kit, tanto per tastare il polso al mercato. Non è semplicissimi perchè anche i cinesi, prima di accettare una commessa mettono un minimo numero limite, oltre il quale non si muovono ed ovviamente chiedono i denari in anticipo.
La filosofia di marketing dovrebbe rimanere quella seguita da Gino De Dominicis, che il Galaxy lo vendeva dai 180 ai 220 euro, e non certo fare come la Hype, la Sebart e tutti gli altri che seppur producendo in oriente, poi gonfiano a dismisura il prezzo finale.
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