Citazione:
Originalmente inviato da andrea_dm Avevo quattordici anni e vivevo ovviamente con i miei genitori,
La mia stanza era piccola |
Anch'io avevo la stessa eta', famiglia monoreddito, padre assolutamente disinteressato al modellismo e stavamo pure in affitto.
Non avevo una camera mia, dormivo con mia sorella che era piu' grande e monopolizzava la scrivania per studiare (scrivania? Un vecchio, tavolinetto con inchiodata - per ingrandirlo - una tavola rivestita in plastica adesiva...).
I miei "scarrafoni" VVC li costruivo in cucina-tinello dove - attenzione! - la sera si tirava giu' un mobile-letto e
ci dormiva mia nonna (poverina, avra' respirato l'odore del cellulosico chissa' quante volte...).
Per terminare col libro Cuore: il mio piano di lavoro era il
retro della tavola per fare la pasta (non ho mai sbagliato il lato, altrimenti mia madre mi fucilava).
E poi mille altre cose "ignobili" come i combat fatti con legno avanzato e giuntato, i tubi alimentazione rigorosamente in vipla (il silicone costava!) altrettanto giuntati se ne serviva uno piu' lungo, le batterie 2V piombo-gel che mi dava mio zio... al suo lavoro buttavano quelle da 12, 6 o 4V che lui
segava ricavandone gli elementi ancora buoni (sembra incredibile, ma e' cosi').
Sono cose forse improponibili al giorno d'oggi, ma e' bene non dimenticare mai da dove veniamo e che ostacoli puo' far superare una vera passione. Se lo e' veramente...
Se adesso per alcuni miei amici ho "
le mani d'oro" (in realta' mi sento una mezza scarpa... sono loro, poverini, ad essere maldestri in maniera imbarazzante) devo ringraziare anche quei pomeriggi nel tinello a rompermi le mani senza nessun altro maestro che la volonta'.
Andrea