Citazione:
Originalmente inviato da pikemax Vero, tutto condivisibile e come al solito ben comprensibile, rilevo solo che il paragone tra uno Sting ed uno Sword è un po estremo, ci sono servi che andrebbero benissimo per uno Sword con provata durata e affidabilità, il limite è il costo.....che potrebbe non essere i 20 euro scarsi dell'Hitech ipotizzato..(ne ho visti bruciare 4 e poi un ingranaggio di plastica...brrrr.....)
Negli elettrificati avere il muso libero fa sempre comodo, anche se lo sword è capiente.
P:S. Secondo me il gioco lo prende quando si atterra e il timone scarica tutta la sua massa sul servo, in volo non ci sono carichi eccessivi in ogni modo, paragona il peso del timone dei due modelli.... |
concordo, in volo il carico sul servo non è critico, è critico in generale disporre di un servo adeguato (cosa che hai ben fatto notare).
Le botte in atterraggio sono quelle che provocano i giochi e anche il treno di ingranaggi più robusti è sottoposto a forti sollecitazioni specie se montato in diretta. Disassa che ti disassa deforma che ti deforma ecco che ti trovi agio su agio e zac, lasci spazio al flutter.
Sulle masse dei piani dello sword e dello sting hai ragione, hanno principio forma e progettista in comune ma il peso è ben diverso.
Mi viene anzi in mente una esperienza personale che racconta di quanto anche piccole masse possano risultare dannose agli ingranaggi.
Ricordo che il primo comando dell'elevatore del Giallone era un ottimo (per i tempi) graupner standard montato in coda. La squadretta usciva dalla base della deriva, nella quale era annegato il servo. Il pianetto a croce era fisso, di tipo convenzionale, la parte mobile decisamente piccola e leggera (un listello di blasa triangolare di circa 40cm per 3 cm). L'astina rigida collegava questo listello al servo.
Luca Simeoni aveva addirittura sostituito la clip metallica sul rinvio con una clip in plastica rossa per ammortizzare i colpi in atterraggio. Nonostante l'espediente era frequentissimo sgranare.
Con ciò voglio dire che anche parti mobili leggere come quelle erano in grado di triturare in atterraggio gli ingranaggi del 4411 graupner, che erano in plastica come quelle dei servocomandi di allora.
Il pericolo era di andare in volo con qualche ingranaggio
quasi rotto e trovarsi nelle peste per aria.
Dopo qualche tempo annegai due volz da 10mm nei pianetti e il problema fu risolto. Oltre ad avere ingranaggi metallici e forte demoltiplica sulle squadrette, ogni semipianetto era servito in modo indipendente e la sicurezza ne ha guadagnato, specie psicologicamente.
Da notare che il trave di coda del Giallone è rigido e inerte come una panchina ricavata smezzando un tronco d'albero secolare; di sicuro non erano colpi di frusta a tirare sberle al servo.
Era proprio quel leggerissimo listello a sbandierare.
Altra esperienza, piuttosto estrema nel suo genere:
L'altro giorno con sorpresa ho scoperto che il servo della deriva del mio espada elettrico era sgranato.
Dopo aver tirato vari accidenti (chi sa come e dove sono montati quei servi mi capisce) ho realizzato che il servo in questione è un micro, ripeto micro, della graupner.
Lo montò euromodell, quei modelli erano quelli personali del bruno shiffler che è il venditore di jaro muller e d'altra parte è una scelta loro, nella slitta ci sta solo quello.
Ero convinto che sia elevatore che deriva fossero serviti da due 386 o superiori, invece no. Hanno voluto risparmiare qualche grammo sul servo della deriva.
Quale che sia la ragione, non è consigliabile risparmiare sulla affidabilità dei servocomandi.