Nonostante le previsioni sfavorevoli, ieri a Ghisalba è ritornato il bel tempo con caldo e sole, mitigati fortunatamente da qualche brezza leggera di direzione rigorosamente perpendicolare alle piste di decollo ed atterraggio.
Giornata con condizioni variabili e di non facile interpretazione, la gara così non è stata determinata dalla precisione degli atterraggi (
) come avviene quando le condizioni sono buone, ma piuttosto dalla capacità di sfruttare la termica quando si ha la fortuna di incontrarla.
Pochi i partecipanti.
Non riesco a trovare una spiegazione del perchè questo accada alla formula Pelizza quando altre formule più o meno mutuate incontrano un discreto successo.
Col sistema di autocronometraggio introdotto negli scorsi anni si è ridotto in maniera drastica il numero dei volontari necessari per una corretta gestione della gara, ora bastano 2-3 persone più i trainatori.
Gli altimetri, messi a disposizione dalla FIAM, funzionano più che perfettamente e garantiscono una uniforme quota di sgancio, sono facili da installare e non disturbano l'impianto radio.
Il nuovo sistema di rilevazione dei tempi, che mi sembra ormai maturo per la sua introduzione, potrà ridurre ulteriormente il numero dei giudici necessari.
Venti minuti di volo non richiedono una grande resistenza fisica, lo sguardo fisso sul modello quando questo è salito a quote elevate e qui si rimane per la durata di un'ora e più vedendo una macchiolina che gira qua e là in quasi completa autonomia.
L'atterraggio richiede che si rimanga in una pista di 10x40 metri........facilissimo (
).
I modelli devono essere semiriproduzioni, il 99% dei modelli che si usano in traino soddisfa quest'obbligo.
In pratica abbiamo 3 zone che gravitano su gare diverse: il NordOvest sul quadrangolare, il NordEst sul Valdastico, Lombardia-Emilia-una timida Toscana sulla Pelizza.
Le vostre opinioni in merito ?