Ciao
Per resistere a quelle sollecitazioni basterebbe una striscia larga 2 mm di carbonio unidirezionale da 80 gr/mq, se la attacchi al piolo tiene (C:2200 N/mmq; sezione 0,08x2) 352 N o se si preferisce ca 35 kg, valore di trazione che dubito chiunque possa sostenere....piu di una volta in una giornata, almeno.
Essendo poi questa sollecitazione decrescente dal piolo (in cui è massima) all'estremita alare opposta allo stesso, in cui è nulla, i due mm di C si potrebbero anche rastremare dai 2 mm a 0...da una estremita alare all'altra.
E non serve nemmeno un longherone, io ho dimensionato una singola striscia di C, non due, una sul ventre ed una sul dorso, nota bene, che a buon titolo e con i dovuti accessori si possono chiamare longherone.
No, ci sono ALTRE sollecitazioni che a buon titolo meritano il nome di principali, e per resistere alle quali si creano delle strutture che secondariamente tengono anche quella che a te sembra predominante.
Abe scusa il tono, scusa veramente, niente di personale ne mi diverto a dare contro a nessuno, per come la vedo io si tratta semplicemente di evitare che qualcuno si convinca che un dlg debba essere dimensionato in base a parametri errati.
Io rivaluterei quanto scritto da Blinking.
Ciao e scusa di nuovo,
Claudio
Citazione:
Originalmente inviato da abe77 Parlando di stress di lancio io mi riferivo alle sollecitazioni ad estensione che avvengono durante la rotazione che precede il distacco del modello dalla mano che lancia. In quei momenti la semiala che monta il piolo di lancio è soggetta ad una forza di parecchie decine di newton per contrastare la forza centrifuga del complesso ala+fusoliera. Dubito che un ala non opportunamente "longheronata" possa resistere a più di una decina di lanci senza tranciarsi. |